

1911
genze con un'opera di propaganda politica, secondo le direttive già inc
traprese; poiché non vedo davvero che le
Memorie d'Iddio
non possano
stare dopo un articolo sul decentramento e mi pare questione di parole con-
siderare se quella posizione sia
subordinata
o
subordinante.
.
D'altra parte per l'affetto che noi tutti Le abbiamo e per la coscienza
di quello che Ella rappresenta
in mezzo a noi
e
fuori,
dobbiamo ricono–
scere giusto quello che Ella pretende e cioè porta aperta
assolutamente
nelle
colonne del giornale, quando e come piu Le piaccia. Con questo, credo,
che non si venga a dare un calcio nel sedere alle questioni di
pura cultura
e al dilettantismo estetizzante. Mi pare che non sia accaduto mai di avere da
Lei un articolo lungo una ventina di colonne o tanto materiale da escludere
per due o tre numeri ogni altro soggetto. Non facciamo, per Bacco, que–
stioni di spazio; ma viviamo concordi entro questo giornale, al quale tutti
abbiamo dato un po' del nostro cuore!
Naturalmente la
Voce
non può essere un giornale
soltanto
delle idee
Sue o meglio
lo sarà sempre,
fino a quando non sarà giustizia di libero di–
battito accogliere anche altri articoli di intonazione diversa. Vuol dire che
Lei battaglierà come meglio Le parrà e vedrà che in gran parte non potrà
avere che consenzienti.
Io
penso alle Sue idee,
che mi esponeva durante
il processo Prezzolini:
questione doganale e decentramento. Vede? An–
che i nazionalisti annusano l'importanza di questo
(Sighele);
ma
ci
spro–
positano sopra. Giustino Fortunato scriveva a Donati dell'opportunità di una
campagna per il decentramento.
Quanto a Tripoli,
La
scongiuro di preparare il materiale per il libro da
contrapporsi ai
libri
delle fandonie nazionaliste. Per Dio, siamo ancora in
tempo e un libro è in fondo la stessa arma che hanno usato gli avversari.
Se, venendo qui il
1
°
novembre, Lei porta il materiale, oltre quello
che credo abbia Prezzolini, potremo il 19 novembre lanciare con una va–
sta réclame (cui aderirebbe anche
l'Azione/
di Donati) l'antidoto alle va–
porose elucubrazioni coloniali dei nazionalisti. Anche Prezzolini e Amen–
dola sono di questa opinione. Guardi di contentarci.
322.
Salvemini a Giustino Fortunato, a Gaudiano
Molfetta, 21 ottobre [1911]
Caro Giustino,
mi sento tutto pieno di vergogna e di rimorso per la fatica improba,
che ti ho fatto fare. lo pensavo che tu correggessi solo la punteggiatura
322. CF.
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