

Carteggio
Aspetta: l'aspettare non toglie di poter risolvere radicalmente le questioni.
Se poi dovessi dirti la mia opinione .sull'attualità politica, ti di–
rei questo: ch'essa non consiste affatto nell'impresa di Tripoli, ormai
cosa fatta, e sulla quale per qualche tempo poco si potrà 'dire che non
siano recriminazio~i vane, o profezie inutili, ma nella politica interna: nel
suffragio universale.
I socialisti sono oramai alla mercé degli eventi: se av–
venisse una concentrazione liberale sulla base di
questioni urgenti,
il suf–
fragio potrebbe essere facilmente dilazionato e seppellito. Impedir questo:
ecco quale mi parrebbe la tua funzione. Tener alta la tua bandiera, quando
forse Giolitti sta per abbassarla. Forse sbaglio; ma ho l'impressione che
le cose stiano cosL
Per concludere ti prego di considerar due cose: che quanto ti ho
detto circa
l'z'nattualità
della questione tripolina non ha nulla a che ve–
dere con l'opinione di quegli amici della
Voce
i quali trovano che si fa
troppa politica, e ai quali ho risposto come avrai visto. E poi la necessità
di rimandare a novembre, quando ci vedremo, qualunque ·decisione di ca–
rattere generale.
Io
non so se le condizioni del nostro paese invitino oggi
ad un'azione politica o se invece non facciano obbligo di concentrarsi
nella vita personale. Non lo so:
è
un problema serio sul quale bisogna
riflettere. Riflettere: ma non decidere su due piedi, a distanza.
Viceversa forse una cosa sulla quale hai ormai riflettuto a lungo, po–
tresti far nota ora, ed
è
che non hai piu nulla in comune con Turati e
compagni. Ma non voglio entrare in un campo che non m'appartiene.
Rispondimi subito, poiché debbo pensare al prossimo numero della
Voce.
Spero di averti chiarito in che senso ti avevo pregato di riassumere sui
giornalisti nazionalisti: non questione di
principio,
ma di
opportunità.
Ti ripeto: cerca di vedere le mie ragioni di opportunità; ma, in ogni caso,
anche se non le vedi, e se si deve pubblicare tutto quello che avevi pro–
gettato, non
è
mai il caso di decidere ora sulla questione generale.
Non mi riesce piu di trovare quel numero del
Corriere:
deve essere
del 15 dicembre.
306.
Salvemini a Giovanni Amendola
Caro Amendola,
Roma
1°
ottobre
[1911]
ieri scrissi a Prezzolini di stampare pure il mio articolo su Turati.
1
Oggi
telegrafo a te non stampare neanche questo.
2
514
306. CA. Ed.
in
Amendola,
pp.
298-300.
1
La lettera manca in CPr.
2
Amendola:
"telefono." Il telegramma non
è
conservato nelle carte Amendola.