

Carteggio
del Partito e nel Gruppo parlamentare. Non potrei accettare una candida–
tura se non sulla base delle mie idee speciali. Il "socialismo" non basta.
Dev'essere i1 "socialismo" quale lo intendo io. Dovrei manifestare nella
lotta elettorale la mia avversione all'anticlericalismo, i miei dissensi dai
deputati socialisti sulla riforma elettorale, ecc. ecc. Dovrei assumere posi–
zione di opposizione al Turati, che in quest'ultimo mese
è
ritornato ad
immergersi intero nel giolittismo (ha votato la convalidazione della elezione
di Città Sant' Angelo!'). Tu capisci che pasticcio ne nascerebbe. Il
Guerin
Meschino
avrebbe da divertirsi un pezzo alle nostre spalle! Questo secondo
gruppo di considerazioni non è che il corollario delle considerazioni fatte
al n.
1.
E tutte le considerazioni si riassumono nella seguente proposizione:
"Non esiste oggi in Italia un gruppo di forze sociali e di idee, di cui io
possa essere il rappresentante politico: perché quelli che io intendo rappre–
sentare, non sono elettori; e quelli che mi possono eleggere, non mi eleg–
gerebbero se io mi presentassi a loro senza equivoci, con tutte le idee che
reputo vere."
Io attraverso un _periodo di profonda e dolorosa crisi interiore. Non
ho piu fiducia negli uomini, coi quali ho sempre sognato di lavorare. Vedo
la classe lavoratrice settentrionale divisa in una minoranza organizzata e
[potente?] e sprofondata in un egoismo sempre piu grossolano e piu vile,
e in una maggioranza che
è
adatta a sentire la forza delle nostre idee
e a scuotere il giogo della minoranza parassita, ma sulla quale io non
ho presa. Il lavoro di dissodamento dovete farlo voi, che siete a con–
tatto continuo con queste moltitudini. Ma voi oscillate, come oscillo io,
fra l'affetto al vostro passato, e il sentimento che occorre cambiar via, se
non si vuole andare in rovina. E ad ogni modo si tratta di un lavoro lungo
e penoso di dissodamento, nel quale occorre lottare sopratutto contro gli
equivoci in cui si avvolge la oligarchia operaia, che proclamandosi socialista
rende impossibile ogni azione socialista e compie cos( una spaventevole fun–
zione conservatrice.
L'atteggiamento di indifferenza e di ostilità di questa oligarchia pseudo–
socialista verso il suffragio universale, è la prova piu evidente della impos–
sibilità di un'azione comune fra la oligarchia e noi.
Molte volte mi domando se non farei bene ad uscire dal Partito socia–
lista. Ed ogni giorno che passa diventa sempre piu vivo in me il dubbio, se
non sia il caso di solennizzare il cinquantenario lanciando nel Mezzo–
giorno la formula della separazione politica. A che scopo continuare con
questa unità, in cui siamo destinati a funzionare da colonia d'America per
le industrie del nord, e a fornire collegi elettorali ai Chiaraviglio
3
del nord;
e in cui non possiamo attenderci nessun aiuto serio né dai partiti con–
servatori, né dalla democrazia del nord, nel nostro penoso lavoro di re-
2
Nella seduta dell'8 maggio 1909, la Camera - su proposta della Giunta delle elezioni -
aveva annullato
la
votazione e deliberato
il
ballottaggio: dr.
AP,
Camera, Legis/at11raXXIII,
l• sessione, Disc11ssioni,
voi.
I,
pp. 501-544.
3
Mario Chiaraviglio, deputato di Città Sant'Angelo nelle legislature XXIII e XXIV.
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