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Carteggio

281.

Salvemini a Giustino Fortunato

Firenze, 23 · febbraio 1911

Mio carissimo amico,

luned1 sera vidi a Roma il Malvezzi, che mi disse di averti trovato'

il giorno prima a Napoli preoccupato per un aggravamento del tuo male.

Come stai? Non mi hai dato mai notizie di te in questi giorni. Questo

mi fa sperare che si trattasse di qualche disturbo passeggero o di qualche

preoccupazione non fondata. Abbi la bontà, carissimo, di mandarmi due

parole, che mi rendano lieto. E curati e conservati a lungo all'affetto di

chi ti venera e ti ama, e trova nella tua amicizia una grande forza nella

vita.

Arrivò ieri sera l'articolo del Nitti, al quale scrivo per ringraziarlo del–

l'articolo e del discorso: Il Nitti - si vede -

è

in un periodo di sfi–

ducia in tutto e in tutti. Tanto l'articolo quanto il discorso conchiudono

col dire che non si deve far nulla per paura di far male, data la imbecillità

nazionale. Anche questo può essere un programma. Ma almeno lavoriamo

per questo! Invece, si fa .molto, e si fa male. E il Nitti non si

è

mai op–

posto seriamente a questo far male. Perché non ha combattuto, per esempio

la legge sul petrolio piacentino? Perché non getta il grido d'allarme con–

tro la riforma doganale che si prepara? La teoria, che non si deve far"

nulla, viene avanti solo quando qualcuno propone che si faccia qualcosa

di contrario alla oligarchia attuale. E la teoria ha gli applausi della Ca–

mera... allora. Poi, passata la festa, gabbato lo santo. E si ricomincia subito

a fare il male. A far salire i prezzi siamo stati buoni con la politica di

questi ultimi dieci anni. Ma farli scendere non è possibile con una politica

opposta. Gli uomini come il Nitti credo che sieno oggi funesti in Italia.

Essi mettono, senza rendersene conto, il loro senso della realtà e il loro

scetticismo al servizio degl'interessi peggiori. I quali applaudono il Nitti,

quando si oppone a noi; e lo lasciano dire quando parla contro di loro.

Gli uomini di quella fatta non devono essere deputati.

Queste cose vorrei quasi scriverle al Nitti. Ma non le scriverò, se non

altro perché sarebbe un modo troppo originale di ringraziarlo dell'articolo.

Il quale sarà pubblicato nel nostro numero unico, perché

è

abba–

stanza buono. Ma temo che stoni un poco col resto. Per fortuna c'è l'articolo

del Caroncini,3 che rialzerà il tono.

Grazie dei giornali basilischi, anzi... lucani. Li ho messi tutti religio-

281. CF.

1

Testuale: "tanto."

2

F.

NITII,

La finanza italiana e l'Italia meridionale,

in

"La Voce" del 16 marzo 1911,

pp,

529-530.

3

A.

CARONCINI,

Il mezzogiorno e la politica doganale,

in

"La Voce" del 16 marzo 1911,

p.

530.

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