

Carteggio
cessità, in cui mi trovo, di prendere continuamente la parola per fatto per–
sonale e di far parlare di me,
è
per me una vera tortura.
Vogliono, credo, fare con me quel che han fatto col Lazzari o col
Labriola. Ma sono di altra forza. Né la campagna bestiale che fanno con–
tro di me mi farà perdere la testa. Se fossi Enrico Ferri, sarei preso dalla
tentazione di vendicarmi. Ma occorre che faccia prevalere le mie idee, che
sono giuste, anche a costo di sacrificare la mia persona.
Sarò a Roma 1'8 novembre.
Se
ci sarai tu, verrò qualche giorno prima,
e vi resterò qualche giorno dopo. Sarebbe per me una grande gioia tro–
varmi con te. Vi sono momenti, in cui una grande stanchezza mi pren–
de, e vorrei dare un calcio a tutti e a tutto e ritornare ai miei studi.
È
allora che mi occorre di sentire accanto a me la voce delle poche
persone che amo, le quali mi correggano se ho errato e mi dicano che
devo continuare.
Abbiti riguardo per la salute.
Fausto Severini mi manda un biglietto per dirmi il suo compiacimento
e consenso.'
È
stata per me una gioia! E la debbo a te.
275.
Salvemini a Giustino Fortunato
Firenze, 5 novembre
1910
Caro, canss1mo Giustino,
ti sono tanto riconoscente dell'opera che hai prestata nel dissipare
l'ombra morale che c'era fra il Bissolati e me.
Il mio cuore mi spingerebbe ad accettare il tuo consiglio di scrivere
al Bissolati perché torniamo buoni amici come prima.
Ma per ora occorre che non mi avanzi. Ho sulle braccia il processo
con quelle canaglie dei repubblicani di Albano. Il Bissolati sarà uno dei
principalissimi testimoni a discarico.
In
queste condizioni,
è
bene ed
è
di–
gnitoso che le nostre relazioni restino quali sono.
Come stai?
Io
sono proprio in pensiero per i tuoi occhi. Per carità,
caro, guarisci presto.
Ti abbrar:cio di cuore.
1
Manca in AS.
È
piu probabile si tratti di Federico Severini, su cui cfr. lettera n.
253,
nota n.
3.
275.
CF.
470