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1910

tutto compreso, credo si tratti di una delle solite

avances

lusingatrici, con

cui il Luzzatti sta conquistando i miei cari "compagni coscienti."

Di' alla signorina che fra qualche giorno le manderò la nota dei li–

bri per la lettura serale per la signora. Ho messo insieme l'indicazione di

quattro o cinque; ma vorrei raccoglierne una dozzina, perché il Viesseux

non si trova mai ad avere i tre quarti dei libri richiesti. E speriamo que–

st'anno di avere miglior fortuna che l'anno scorso.

Addio, caro Carlo. Ricordami con rispettoso affetto alla signora e alla

signorina. E credimi con cuore fervidamente fraterno.

Tanti saluti a soeur Emmeline e al Lanzerini.

268.

Fausto Pagliari a Salvemini

Milano, 21 luglio 1910

Caro Salvemini,

ho ricevuto fino dal 15 luglio una cartolina del dott. Cirillo che mi

chiese, anche a tuo nome, un manuale di legislazione sociale. Ieri ho ri–

cevuto una tua cartolina dello stesso tenore, che spiega meglio lo scopo

cui dovrebbe servire. Al dott. Cirillo non ho risposto subito perché non mi

riusciva di trovare la indicazione di un libro che potrebbe forse fare al caso

suo. Il libro

è

questo: Avv. Jannacone:

Codice del Lavoro

(Torino, 1908)

(lire otto?); contiene il testo delle principali leggi che riguardano il lavoro.'

Per un quadro riassuntivo sulla questione, molto riassuntivo però, posso–

no servire i volumetti della Scuola di legislazione sociale della Umani–

taria, che ho fatto spedire oggi stesso al dott. Cirillo. Guardali,

e

se le

notizie ivi contenute non ti bastano, cercherò di inviarti

le

notizie supple-

mentari che ti occorreranno.

·

Tu lamenti la mancanza di uomini per le organizzazioni del sud;

ma credi pure che nel nord non va molto meglio

e

se ne escludi una pic–

colissima minoranza, le nostre organizzazioni non hanno uomini che val–

gono troppi soldi.

È

questa, tra le altre, una delle cause della grande de–

bolezza del movimento operaio. Il basso livello della cultura generale rende

difficile alle organizzazioni di produrre "aristocrazie," senza delle quali or–

ganizzazioni sul serio non si fanno. Qualche passo in avanti si fa; ma il

progresso

è

lentissimo, tanto piu che, per la psicologia proletaria ostile al

lavoro intellettuale (che non conosce, non. capisce e non sa valutare, e

che

è

cosf bene messa in luce dall'Einaudi nell'articolo di ieri del

Corriere,

268. AS.

1

E.

JANNACCONE,

Codice del lavoro: raccoita delle leggi, 4ecreti e regolamenti,

Torino 1908.

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