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1910

Abbiate dunque il mio plauso e nell'attesa di vostre notizie, vi stringo

cordialmente la mano.

263.

Costantino Lazzari a Salvemini

Camerino, 29 giugno 1910

Egregio signor professore,

sempre in viaggio, ricevo qui la Sua stimata del 26 corrente e La

ringrazio della risposta, quantunque essa sia poco incoraggiante.'

Io non ho mai preteso, trovandomi d'accordo colle Sue idee circa la

influenza cooperativistica, di farne una bandiera anti-riformista o rivolu–

zionaria, che dir si voglia, veramente io non ci ho mai tenuto a queste

distinzioni scolastiche proprie fra gli uomini di dottrina e di teoria, men–

tre io sono un semplice proletario di pratica e di azione che non ha altra

ambizione che di essere o cercare di essere socialista; ma mi pareva che

per riuscire a qualche cosa e fare argine ad una piu profonda falsificazione

dell'attuale condotta politica, si poteva intendersi almeno su questo ar–

gomento.

Vedo che mi sono sbagliato e me ne duole, perché anche io non

sono mosso da interessi o da rancori - chi conosce la mia vita lo sa

senza bisogno che io lo dica, Lei non mi conosce e quindi può anche non

saperlo - e ascolto soltanto la voce del dovere, la quale in politica, per

me, non

è

tanto di

educare

(questa

è

funzione propria da professori e da

intellettuali, come dice Lei), quanto di determinare

i

fatti diretti al rag–

giungimento dello scopo socialista, che

è

una guerra metodica e inflessibile

contro il regime della borghesia, nello stesso tempo che cerca [di] svilup–

pare e difendere gli interessi dei lavoratori.

In

questa direttiva

è

appunto necessario di determinare nel Con–

gresso i limiti socialisti del movimento cooperativo e io credo che una

buona e chiara mozione presentata ed illustrata concordemente sull'art. 8

dell'ordine del giorno, poteva essere interessante per tutti, senza far qui–

stione di riformismo o di rivoluzionarismo, di cui, come ho detto, io mi

preoccupo poco.

Basta: vuol dire che io rimango colla mia buona volontà di proletario

militante che, pur avendo sempre lavorato per i padroni, si appassiona per

la buona vitalità delle proprie aspirazioni e resto col rincrescimento di non

essere stato compreso nemmeno da Lei. Si vede che in Lei

è

piu forte la

263. AS.

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Manca la lettera di Salvemini cui risponde.

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