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Carteggio

conchiuderemo nulla. La nostra democrazia deve formarsi intorno a un

programma d'azione, e non intorno ad affermazioni generiche.

Una parte del programma

è

pronta:

1)

suffragio universale;

2)

riforma

scolastica.

Ma non basta. Occorre lanciare la idea del decentramento amministra–

tivo e della ricostituzione delle autonomie locali.

È

il solo mezzo per im–

pedire al governo centrale dei burocratici e dei politicanti di corrompere

il

paese. E occorre farsi idee chiare sul problema delle relazioni fra Stato e

Chiesa. L'anticlericalismo massonico, no. Ma occorre fare dell'anticlericali–

smo serio, in vista dell'avanzarsi dei clericali. Ma come? Su che base? Con–

fesso di non avere ancora idee chiare. E chi non ha idee chiare, non ha il

diritto di atteggiarsi a capo.

E

anche se altri lo vuole duce, deve rifiutarsi.

Bisogna, dunque, aspettare qualche anno. Forse in novembre, certo

nel

1911

Giolitti tornerà al potere coi socialisti. Sarà aflora il momento di

muoverci.

Frattanto occorre preparare il programma.

Spero di attaccar presto la questione del decentramento, su cui ho

idee chiare.

Intanto studierò il problema dei rapporti fra Stato e Chiesa.

In Sicilia non si fa nulla pel suffragio universale. Vedi di fare qual–

cosa tu. Costituite un comitato a Catania per la Sicilia orientale, di cui

tu devi esser parte. Mettetevi insieme le persone di buona volontà, infi–

schiandovi, se occorre, dei partiti. Se non spingiamo avanti questa cam–

pagna, non faremo nulla.

È

inutile criticare gli altri. Costoro oramai sono

per terra. Cerchiamo di prendere il loro posto con l'azione.

II

resto verrà

da sé.

Non ricevo piu i

Nuovi doveri.

Quest'anno non ne ho avuto neanche

una copia. Mandami i numeri di quest'anno.

Nuovi doveri

e suffragio universale. Ecco la tua "missione," come di–

rebbe Mazzini!

La

tua buona e cara Gemma mi ha scritto una lettera deliziosa.' Man–

dale questa lettera come risposta. Quel che dico a te dico a lei. E tra–

sformando questa lettera personale in lettera ... coniugale, mi risparmio il la–

voro, desiderato e lieto, ma a cui non posso far fronte, di un'altra lettera

simile a questa.

1

Non

è

conservata in AS.

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