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Carteggio

255.

Anna Kuliscioff a Salvemini

Milano, 17 maggio 1910

Carissimo Salvemini,

grazie d'avervi ricordato di me. Temevo quasi, che fossi stata anch'io tra–

volta dal vostro malcontento di tutti e di tutto, e me ne dolevo assai, perché

mi pareva immeritato. Appersi la lettera con vera gioia'; mi giungeva

una voce amica in mezzo al mio isolamento di questo grigio quarto d'ora

di ubbriacatura generale e dell'ingigionamento universale. Una farsa politica

piu grottesca di questa, credo

è

difficile di rintracciarla neppure nella sto–

ria del parlamento italiano, ed

è

tutto dire, poiché supera il trasformismo

di Depretis, e va al di là della

Turlupineide

giolittiana. Fra poco non re–

sterà che proclamare Gigione

2

il gran messia del partito socialista e Cabrini

suo profeta. Almeno cos[ la coerenza sarebbe perfetta, e i scismatici cre–

scerebbero a dismisura. Ho fatto un articoletto pel prossimo numero della

Critica

sulla degenerazione del riformismo socialista in un possibilismo di mi–

nimismo riformistico.' Non lo firmo col mio nome per lasciare maggiore

libertà al direttore nella polemica, e perché non vorrei essere sospettata

di velleità mentorali verso i nostri uomini rappresentativi. Spero che l'articolo

-non sarà livragato, e spero altres1 che un rivisionismo, né astratto, né teo–

rico, ma eminentemente pratico, s'imporrà necessariamente, e bisognerà pre–

parare con una larga discussione nella nostra stampa l'opinione pubblica

pel futuro congresso. Contate di venir a Milano? Sarebbe bene, se

fa.

ceste una scappata .qui prima della riunione della direzione del partito (2,

3 e 4 giugno) per intenderci su quali questioni dovrebbe svolgersi la gran–

de discussione, e chiedere che dati temi siano compresi nell'ordine del gior–

no, che sarà fissato in quel convegno pel congresso. Anche pel suffragio

universale, al quale nessuno crede e nessuno desidera, bisognerebbe prov–

vedere con varii lavori in modo, che la propaganda, intensificata dai con–

vinti, imponga ai scettici di seguirla.

Avvertitemi del vostro arrivo, perché non mi capiti di essere a Desio

proprio il giorno, quando vi sareste deciso di venire.

Con vivo affetto.

255. AS.

1

La lettera cui si riferisce

è

andata perduta.

2

Luigi LU2zatti, presidente del consiglio

e

ministro dell'Interno dal 31 marzo 1910 al

29 marzo 1911.

3

Cft.

Il volo dei socialisti pel ministero: errore o degenerazione

(A. Schiavi, Omega e

F. Turati), nella "Critica sociale" del 16 maggio 1910, pp. 145-149.

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