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1910

spcsta le posizioni dei partiti - trovo deplorevole che nessuno abbia detto

chiaro e tondo che senza allargamento del suffragio la rappresentanza pro–

pcrzionale va combattuta.

E la leva elettorale nel progetto Ciccotti non rappresenta un allar–

gamento serio del suffragio.

Perché la riforma elettorale fosse seria, dovrebbe

almeno

contenere que–

ste clausole: primo iscrizione d'ufficio di tutti coloro che hanno il pas–

saggio dalla prima alla seconda elementare; secondo iscrizione d'ufficio

di tutti coloro che avranno fatto la scuola reggimentale; terzo effetto retroat–

tivo della legge; quarto iscrizione d'ufficio di tutti coloro che presentassero

domanda da essi

sottoscritta

innanzi al pretore, o al notaro, o al conciliatore

o al segretario comunale. Il quarto punto

è

indispensabile: in un paese dove

mancano le scuole e i maestri, non si ha il diritto di far dipendere l'iscri–

zione elettorale dal possesso di un certificato scolastico: chi ha il certificato

sia iscritto d'ufficio; ma chi non lo ha non sia costretto all'attuale esame

davanti al pretore: basti per lui il sottoscrivere autenticamente la doman–

da, e con questo sia iscritto, rimanendo a carico delle amministrazioni co–

munali il cercare, se vi sono, condizioni legali, come condanne ecc., contrarie

al diritto elettorale.

Messe queste basi alla riforma elettorale e stabilito bene che deve

essere presentata e fatta discutere alla Camera entro un determinato tempo -

la riforma del 1882 si trascinò davanti alla Camera per quattro anni, per–

ché la sinistra storica faceva la commedia di mandar le cose per le lun–

ghe - è certo che i giolittiani non ne vorranno sapere: e la combinazione

col Sacchi andrà a vuoto. Se la combinazione Sacchi-mazzieri riesce, vuol

dire che la riforma elettorale si ridurrà a una lustra: o rappresentanza pro–

porzionale sola, oppure accompagnata con la leva elettorale proposta dal

Ciccotti, il quale si troverà - pcveraccio - per aver voluto essere per

una volta sola in vita sua

ultrariformista,

ad aver fatto il gioco dei gio–

littiani.

Ho fatto il profeta. Forse le cose andranno come meno io mi aspet–

to. Ma le profezie, anche se smentite, non sono inutili: illuminano, al–

meno per ragion di contrasto, la realtà.

lo

sarò a Roma dall'8 al 10 aprile. E vado al Santa Chiara. Se

credi si potrà mettere allora qualche adunanza al Comitato pro suffragio

universale. Purché non sia pel sabato 8, ore pomeridiane, tutte le altre ore

e giorni sono per me buone.

Scusa la filastrocca.

Qui ho trovato ottime disposizioni. Hanno capito. Difficoltà solo

nelle logge massoniche e loro aderenti: hanno troppo da fare con Ferrer e

Giordano Bruno. Bisognerebbe pel

maggio concentrare qui almeno una

mezza dozzina di deputati. E bisognerebbe impegnarli e assegnarli senza

ritardo.

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