

Carteggio
250.
Salvemini a Oddino Morgari
Vercelli, 6 marw [1910]
Caro Morgari,
vedo
sull'Avanti!
che è convocato il Comitato pro suffragio universale.
Mi duole di non potervi intervenire. Ma mi rimetto pienamente a
quanto delibererete.
Mi prendo solo la libertà di richiamare la vostra attenzione sul fatto
che
pet' om
dobbiamo considerarci in periodo di
pt'opaganda.
Cioè dobbiamo
ancora lavorare a vincere i sospetti, i pregiudizi, le resistenze, che nelle
nostre file si oppongono alla nostra agitazione.
A questo periodo di propaganda succederà il periodo di vera e pro–
pria
agitazione.
Il periodo di propaganda dovrebbe durare fino al Congresso socialista
del prossimo autunno.
Nel quale Congresso si dovrebbero affrontare e risolvere definitivamente
tutte le questioni annesse e connesse col suffragio universale.
Le
questioni sono queste (mi sembra).
1) Si deve davvero concentrare ogni sforzo pro suffragio universale?
I compagni, che come il Bonomi dicono che "il suffragio universale
non avrà virt11 taumaturgiche" o dicono un luogo comune - che cosa
ha mai virtu taumaturgiche? la banca del lavoro? la riforma scolastica?
la legge sulle pensioni? chi di noi ha mai detto che il suffragio univer–
sale avrà virtu taumaturgiche? - oppure vogliono dire che
il
suffragio uni–
versale non merita di essere considerato come piattaforma di lotta, che c'è
altro da fare (per esempio la riforma tributaria, ecc.). Ebbene questi compa–
gni è bene che manifestino apertamente le loro idee al Congresso, e oppon–
gano al nostro programma d'azione un programma loro. Il Congresso deci–
derà fra le varie riforme proposte.
2) Stabilito che la riforma da chiedere è
il
suffragio universale, è da di–
scutere se deve essere accompagnato dalia rappresentanza proporzionale o no:
se si deve accettare la leva elettorale come transazione, ecc. ecc.
Insomma dal programma di lavoro, che tu presentasti a Roma, e che
non si poté discutere, occorrerà scegliere tre o quattro punti fondamentali,
da discutere e decidere nel Congresso.
Finito il Congresso, comincerà il lavoro di agitazione: cioè sempre
conferenze di propaganda, e per giunta comizi di protesta, ordini del giorno
di organizzazioni politiche ed economiche, petizioni al Parlamento, ecc. ecc.
Dopo un mezzo anno di questa specie d'agitazione, grande dimostrazio–
ne a Roma nel maggio 1911; e ostruzionismo alla Camera.
250. ACS, Mostra. La risposta di Morgari, che qui non si pubblica, del 10 marzo
191
O,
è
conservata in AS.
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