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1910

Di qui le contraddizioni nella politica della Confederazione del lavo–

ro, nella quale i gruppi piu compatti sono i gruppi cooperativi del reg–

giano, del bolognese, del ravennate e che propendono per una politica di

conquiste immediate e sono ora anima e corpo per Gigione che fa sperare

loro la banca delle cooperative. Cosa vuoi che facciano i deputati d'Estre–

ma e i socialisti, assillati dalle richieste di lavori, di favori, ecc. di que–

ste organizzazioni? E, d'altra parte, come mettersi contro a questo movi–

mento che trova la sua ragion d'essere, come in Francia, nella persistenza

dell'artigianato e della piccola impresa e nella prevalenza dell'agricoltura?

D'altra parte il Partito non ha nessun'idea neppure approssimativa su

questi movimenti economici; non sa se son cose buone o cattive; non

ha nessuna idea in nessuna materia, perché, abbandonato

il

rivoluzionari–

smo, che era imitazione e non convinzione - pensa a F,.rri, capo del ri–

voluzionarismo, che è diventato socialista perché glielo

htt

consigliato Lom–

broso! - e dichiaratosi riformista, non ha nessuna idea in merito

all'azione

riformista e alla natura delle riforme da propugnare. Non c'è, credo, in nes–

sun paese un socialismo piu asino di quello italiano; ma il male si è

che da noi anche i partiti borghesi sono di una asinità non meno com–

mendevole. Bisogna, forse, aver pazienza; lasciare che si formi nell'attività

industriale una borghesia intelligente e illuminata e abbastanza ricca per de–

dicarsi alla vita politica; e intanto cercare di chiarire idee, studiare, educare,

appoggiare le iniziative dei corpi tecnici che formano le organizzazioni

degli interessati. Mi sai dire chi potrebbe ora sostituirsi a Sonnino, che non

so se valga molto? L'Estrema sinistra colla sinistra? Ne vedremmo di stu–

pefacenti e inedite.

Anche, però, i giovani della

Voce

mi pare che non sappiano trovare la

bussola; vanno di qua e di là; sono sopratutto critici e non costruttivi

e di critica in Italia ne abbiamo a quintali. Temo che non finiscano per

isterilirsi e inacidirsi.

È

proprio un momento di disorientamento generale.

Ma basta, santo cielo, altrimenti finisco per farmi buttare nel cestino.

245.

Ugo Guido Mandolfo a Salvemini

Modena, 7 gennaio 1910

Caro Gaetano,

tornando a Modena da Milano ho trovato la risposta del Soglio: da

Carpi e Senigallia nulla ancora. Ho inviato a tutti il nuovo questionario,

lo manderò anche a Rodolfo per Mantova, e

mi

occuperò di raccogliere i

dati per Modena e possibilmente per qualche piccolo comune.

245. AS.

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