

Carteggio
pera pia Bonomelli è un'istituzione clericale e se l'ufficio dell'emigrazione
dell'Umanitaria avesse fatto meglio il dover suo e i nostri anticlericali a
parole si occupassero un po' piu sul serio della politica clericale del governo
si sarebbe già dovuto domandare ad alta voce conto di questo fatto stu–
pefacente, che a tutelare l'italianità tra gli emigranti temporanei in Europa
sia largamente sussidiato un istituto clericale e confessionale. Per l'abbon–
danza dei mezzi che l'opera pia Bonomelli raccoglie dall'aristocrazia nera,
qualche cosa riesce a fare; ma gli inciampi messi sistematicamente dai ca–
poccia ai giovani preti che in Germania intendono prendere sul serio il
loro mestiere di tutela dell'emigrante dimostrano chiaramente i fini confes–
sionali e politici dell'opera. Essa tende soprattutto a seguire la pecorella
emigrante fuori del paese perché non si smarrisca fuori dell'ovile.
Quel che si deve domandare è che sia esteso il servizio degli addetti
all'amministrazione, che sono pochissimi, ma che, a quanto mi si riferisce,
fanno molto bene tutto quanto è loro possibile fare. La protezione del-
1'emigrante sta soprattutto in un ben organizzato servizio di informazioni
e di assistenza legale, che può benissimo essere fatto dagli addetti d'emi–
grazione. Anche qui tutto
il
male sta nel fatto che nessuno si occupa
sul serio dell'emigrazione e che molti non intendono affatto disturbare i
preti e i clericali della Bonomelliana nella loro azione clericale sull'emigrante.
La
Voce
di qualche numero fa pubblicava un superbo articolo
Da Gio–
litti
a
Sonnino
2
che mi parve scritto da te e se ho indovinato te ne faccio
i miei piu vivi rallegramenti. La verità è che ridar vita al partito è un affare
disperato, perché troppe sono le correnti contraddittorie nel movimento po–
litico democratico. Le grandi questioni generali politiche che tu metti
in luce - sopratutto la scuola e la questione meridionale, la questione
della moralità politica e della conseguente estensione del suffragio -
sono poco sentite dalla classe operaia che sta meglio. Il nostro movimento
operaio comprende tre distinti gruppi di categorie e di interessi:
1)
il pro–
letariato della industria media e grande, scarso di numero e difficilmente or–
ganizzabile e malamente organizzato, perché l'industria è infantile e il sala–
rio dell'operaio è troppo spesso ancora un salario complementare al salario
che percepiscono gli altri membri della famiglia occupati ancora nell'agri–
coltura; per cui manca in buona parte quella vasta massa proletaria che è
spinta a fare una politica veramente di classe e che può servire di base ad
un'azione politica di vera e larga democrazia; 2) il proletariato agrario,
diviso in gruppi differenti, cioè nel proletariato agrario delle zone a grande
proprietà, e che fa una politica di classe, e nei mezzadri, piccoli affi.ttuad
ecc., che sono in grandissimo numero e che non possono fare che una po–
litica di cooperazione ecc.; 3) l'artigianato che, come questa ultima parte del
proletariato rurale, non può sentire la disciplina collettivista delle grandi
organizzazioni e che tende sopratutto ad un movimento cooperativistico.
2
Cfr.
Da Giolitti a Sonnino,
firmato "LA VOCE," in "La Voce" del 16 dicembre 1909,
pp,
225-226.
424