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Carteggio

dal primo momento mi sono trovato in lotta fierissima con mia madre

(mio padre, poveretto, dopo aver fatto tanti sbagli non osa piu parlare).

Io

cocciuto nell'idea che si deve cercare di pagare fino a quanto si può,

perché son quattrini

che in fondo ci sono stati dati, e se ne abbiam

fatto mal'uso non

è

cÒlpa dei creditori; mia madre con una morale e con

idee tutte diverse: vuoi obbligarti tu per debiti che non son tuoi? Vuoi,

per evitare un piccolissimo (piccolissimo lo dice lei) rigiro, ridurre

i tuoi

fratelli alla miseria completa? e se tu muori domani, lasciaci almeno da pa–

gar la casa dove abitiamo; i creditori hanno preso il nove e il dodici per

cento d'interessi, quindi sono già essi nell'immoralità, e tu hai il diritto

di difenderti. Chi ha ragione, caro Piacei? a momenti mi sembra che

abbia ragione mia madre, ma subito mi vergogno d'aver pensato cosi:

temo che in fondo al ragionamento che mi spinge ad accettare il ragio–

namento della mia mamma, vi sia qualche cosa di vigliacco, che a me

allora per allora sfugge, e a volte mi sembra di vederla evidente la vi–

gliaccheria, la disonestà, la immoralità; e a volte confesso che non ce la

vedo. Oh insomma, comincio a diventare

ladro

io? Se fra due mesi tutto

fosse terminato, come vuole mia madre, avrò ancora il diritto di dirmi

un uomo onesto? E la signora Elena continuerebbe a stimarmi? E la mia

Maria' che dirà quando glielo dirò? Badi, Piacei; studi un po' l'affare

dal suo lato morale; consideri la differenza fra l'ambiente che mi sono

fabbricato io coi miei studi e colle mie amicizie, e quello in cui vive mia

madre: un paese piccolo di provincia, dove la moralità assume una forma

che a me e a Lei non può non apparire inferiore; dove, per darLe un esem–

pio, gli studenti di liceo vanno rubando le galline e i polli e credono di

far cosi dello spirito e tutti credono cosL Che cosa debbo fare?

Io

non

so; sono parte

in causa e non ho

il diritto

di giudicare. Giudichi

Lei e faccia giudicare la signora Elena; quella

è

una santa e sa quel che fa;

se io debbo adattarmi alla morale del mio paese, mi dia le cinquemila

lire, quando tutto sarà accomodato; se crede che debba seguire la morale

mia, me le neghi.

E ora passiamo a piu spirabil aere.

Il socialismo in Molfetta, dove la piccola proprietà

è

scomparsa

(ab uno

disce omnes}

e la grande si

è

costituita e le industrie sono piuttosto fiorenti,

ha fatto in un anno grandi progressi; ne ha fatto troppi, perché tutta la mas–

sa degli sfaccendati, dei disonesti, degli avvocati senza cause e medici senza

ammalati, hanno già cominciato a tender gli orecchi e accennano ad abban–

donare i radicali e a gittarsi dalla parte nostra, che fra sei anni saremo certo

padroni del corpo elettorale. Il partito

è

stato creato, si può dire, da un one–

stissimo ex mazziniano,

2

che fu anche uno dei primi maestri di scuola e che

abbandonò due anni fa il radicalismo, stomacato della compagnia di tutti

1

La signora Elena French, cui Salvemini

fu

legato da lunga e affettuosa amicizia; Maria

Minervini, che Salvemini aveva conosciuto negli anni universitari di Firenze, e che poi diverrà

sua moglie.

2

Leonardo Mezzina (1855-1898).

8

BibliotecaGino Bianco