1909
233.
Sa/vernini a Filippo Turati
8 ottobre 1909
Caro Turati,
mi pare grave errore tenere il convegno italo-austriaco a Trento, o Ro–
vereto, o in qualunque altro paese fuori d'Italia.' Sarà un trionfo degli ir–
redentisti, che si vanteranno di avervi costretti ad andare fuori d'Italia a
fare gli austriacanti, dopo che vi avevano impediti di fare
il
convegno a
Bologna.
Pare impossibile che voi non vediate certe convenienze e certe oppor–
tunità. L'altro convegno lo faceste a Trieste, e si disse che cosf ricono–
scevate il dominio austriaco su Trieste: era una scemenza, ma in politica
occorre evitare anche le scemenze.
Se dopo non essere andati a Bologna andate ora a Trento, voi fate
ùna figuraccia, e ne sentirete delle belle.
lo
non vedo perché i deputati
socialisti austriaci non possano scomodarsi a venire a Venezia, o meglio a
Milano. Perché dovete andare sempre voi a cercar loro? Dobbiamo anche
nel campo socialista riprodurre i rapporti di sudditanza dell'Italia verso l'Au–
stria, che ci sono nel campo della politica ufficiale?
Ma supponiamo che non ci sia la questione della sede del convegno.
Bisogna che prima di riunirvi, abbiate già fissati bene i punti di di–
scussione e siate sicuri di accordarvi. Se confidenzialmente riescite ad ac–
cordarvi, allora fate il convegno: se no, no. Riunirsi per fare chiacchiere
e o non conchiudere nulla di concreto o rivelare l'impossibilità di accordarsi,
sarebbe fare il gioco delle spese militari. Quando abbiate in precedenza
determinati bene i punti da discutere e le deliberazioni da prendere, allora
dovete riunirvi con l'intervento della stampa e fare
la rappresentazione.
Cioè l'ordine del giorno delle discussioni deve essere
pubblicato
in prece–
denza; le deliberazioni devono essere stabilite
riservatamente
in precedenza:
e il convegno deve servire solo alla propaganda per una intesa italo-au–
striaca.
Nel convegno di Trieste si commise l'errore di discutere in segreto e
di pubblicare solo le deliberazioni come se si trattasse di un convegno di
diplomatici, e non piuttosto di una riunione di propagandisti. Bisogna nel
nuovo convegno capovolgere il metodo: preparare in segreto le deliberazio–
ni e l'ordine delle discussioni; e discutere in pubblico, impegnandovi da
una parte e dall'altra
a discutere per il pubblico,
cioè a fare servire il con–
vegno alla propaganda.
Questi due punti preliminari: sede del convegno, accordo preventivo;
233.
Minuta di lettera, conservata in AS.
La
grafia non
è
di pugno di Salvemini.
1
La lettera di Turati cui risponde, del 2 ottobre
1909,
è
pubblicata
al
n.
231
di questa
rabccolta_., Il convegno di cui si parla, che venne definitivamente fissato per l'aprile
1911,
non
e
be
p1u luogo,
409




