

Carteggio
227.
Salvemini a Carlo Piacei
Grenoble, 27 maggio 1909
Carissimo Carlo,
grazie del ritaglio del
Corriere d'Italia.'
La
tattica di quella gente
è
di farsi avanti senza lasciarsi scorgere. Ed
è
naturale che si secchino se qual–
cuno dà la sveglia. Figurati che Giolitti ha dichiarato che senza la riforma
del Consiglio superiore la legge non deve passare e che piuttosto la ri–
tirerebbe. Credi che sosterrebbe cosi tenacemente il suo punto, se non vi
vedesse una importanza politica? Il
Corriere d'Italia
fa le viste· di non aver
capito il mio pensiero: io avevo detto chiaramente che la riforma del Con–
siglio superiore
è
voluta da Giotitti, e Rava e Battelli non sono - da
buoni massoni - che i servitori del piu forte.' Il
Corriere d'Italia
do–
manda ingenuamente: "Possibile che Rava voglia una legge clericale?". Come
se la maggioranza giolittiana non fosse formata in parti eguali di clericali e
di massoni!
A te non
è
piaciuto che io non mi sia contentato di criticare la
tendenza corruttrice della legge, e ne abbia anche assalita la tendenza cleri–
cale. Perché non aovevo fare cosi, se
è
questa la realtà?
Purtroppo noi andiamo incontro a brutti giorni. I clericali si fanno
avanti, non apertamente, con le loro forze, cercando di farsi valere per
quello che realmente valgono: si fanno avanti alla chetichella, massonica–
mente, cercando di avvolgere gli avversari alle spalle, studiandosi di sfrut–
tare l'amministrazione giornaliera a proprio vantaggio, creando una clien–
tela nera che prenda il posto della clientela verde. E i loro tentativi pro–
vocano una reazione anticlericale, in cui minaccia di naufragare ogni ultimo
vestigio di sentimento di giustizia e di libertà.
Finché
è
possibile far fronte al pericolo, io sento che debbo in co–
scienza oppormi ad esso. E non posso oppormi, se non combattendo cle–
ricali e anticlericali, cioè lasciandomi accusare dagli uni e dagli altri. Pro–
prio l'altro giorno il Podrecca
3
mi mandò a dire che
è
irritatissimo con–
tro me, perché i preti gli hanno tappezzato il collegio di alcune parole dette
da me contro
l'Asino
due anni or sono.
227. CPI.
1
Risponde ad una lettera, che non si pubblica in questa raccolta, di Piacei del 22 mag•
g)o 1909, conservata in AS: il Piacei gli inviava un ritaglio del "Corriere d'Italia" del 22 mag–
gto
1909,
in cui sotto il titolo
L'on. Rava per
i
''clericali"! L'allarme di un professore anticle–
ricale,
si polemizzava con un articolo di Salvemini,
La indipendenza della scuola dalla politica.
Per una grande battaglia anticlericale,
in "Avanti!" del 21 maggio 1909.
Carlo Piacei, nella lettera sopra citata, cosl commenta il trafiletto: " [ ...] La tua protesta
era giusta: ma non avrei dato addosso ai clerico-moderati per far piacere all'Estrema e incorag–
giarla nella sua unica ragion d'essere nell'odierna Italia,
cioè
nell'anticlericalismo piazzaiolo di
tinta Chiesa! Vedi l'effetto che fai alla stampa clericale [ ...] ."
2
Luigi Rava, era ministro della Pubblica Istruzione nel governo Giolitti (29 maggio 1906-
10 dicembre
1909).
Angelo Battelli, deputato di Pisa ed Urbino nelle legislature XXI-XXIV.
3
Guido Podrecca, deputato di Budrio nella legislatura XXIII, fondò e diresse, con Mi–
chele Galantara,
il
periodico anticlericale "L'Asino."
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