

1909
224.
Salvemini a Oddino Morgari
Firenze, 30 marzo 1909
Pregiatissimo compagno,
vogliamo metterci un po' d'accordo per organizzare un lavoro serio
di resistenza contro il governo nell'Italia meridionale?
Io sono convinto che se in una città, dove si preparano le elezio–
ni amministrative o politiche e si prevedono prepotenze del governo, si
stabiliscono due settimane prima delle elezioni quattro o cinque per–
sone note e si mettono a capo della lotta, anche violenta, contro la que–
stura e la mala vita, la vittoria a chi osa resistere non può mancare. E
dati tre o quattro esempi, il resto verrà da sé.
, La proposta che io Le faccio è la seguente.
Quattro o cinque persone risolute e di buona volontà, per esempio Lei,
Ciccotti, Tasca, De Felice, Cesarò (?), Murri (?), io - se mi volete, seb–
bene non sia deputato - si dichiarano costituiti in comitato per diri–
gere la resistenza contro le prepotenze governative nell'Italia meridionale.
Questo comitato accoglierà le denuncie di tutte le ingiustizie, immorali–
tà, porcherie governative, e le porterà alla Camera. Quando un partito
locale tema di essere oppresso dalla violenza governativa nelle elezioni,
il comitato fa prima un'inchiesta per assicurarsi che il partito antigover–
nativo sia degno di aiuto. E quando ci ~iamo fatta questa convinzione,
ce ne andiamo nella città presa d'assalto dal governo, e dirigiamo le ope–
razioni elettorali del partito d'opposizione.
Per esempio, non appena sia annullata la elezione di De Bellis' do–
vremmo andarcene per una quindicina di giorni nelle diverse città del
collegio, e dirigere la campagna contro il De Bellis.
In
questo comitato è necessario che vi sia un certo numero di me–
ridionali, affinché laggiu non possano dire che i settentrionali mettono il
naso nelle faccende nostre. Ma ci devono essere anche dei settentrionali.
L'iniziativa va concretata fra noi e coloro che sono disposti a par–
teciparvi, senza discuterne con gli altri deputati del gruppo socialista e
tanto meno con la signora Estrema sinistra.
Oramai mi immagino che anche Lei debba essersi convinto che la
nuova Estrema sinistra è piu carogna della vecchia; e che chi vuole la–
vorare deve fare per conto proprio, senza aspettare il permesso dei poltroni e
degli emissari giolittiani.
La proposta, che io Le faccio, sarà combattuta e derisa sopratutto
nell'Estrema sinistra. Ma noi andiamo per conto nostro. Quando saremo
riesciti per due o tre volte a dimostrare che siamo piu forti noi del go-
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Vito De Bellis, deputato di Gioia del Colle e di Bari nelle legislature XIX-XXVI.
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