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1908

noi conviene stare con l'Inghilterra, cercando - se ci

è

possibile - stac–

care dalla Germania l'Austria, ma adattandoci - nella peggiore delle ipo–

tesi - a combattere anche l'Austria.

Queste cose tutti le possiamo capire; e dobbiamo dirle. Toccherà

al governo comprendere l'antifona, e destreggiarsi in modo da staccarsi

bene in tempo dalla Germania, dopo avere patteggiata la sua alleanza con

l'Inghilterra. Queste pratiche devono rimanere segrete, evidentemente; ma

o prima o poi, se ne vedono gli effetti. E questi effetti possiamo e dob–

biamo giudicarli.

Ora io noto questo: che mentre il sistema inglese prevale enorme–

mente per mare sul sistema germanico, il governo italiano chiede aumento

di flotta. Se il governo italiano avesse in mente di mettersi con l'Inghilter–

ra, questi aumenti sarebbero inutili, perché l'Inghilterra non ne avrebbe

bisogno. Evidentemente, questi aumenti ci sono imposti dagli obblighi che

abbiamo nella Triplice, da cui il nostro governo non vuole staccarsi.

L'Italia, staccandosi dalla Triplice, fa traboccare le forze anche per

terra contro l'Austria e la Germania. Stando l'Italia nella Triplice, le

forze sono pari. Di qui consegue che ogni aumento di spese terrestri, vo–

luto dal nostro governo, è prova che esso vuole rimanere nella Triplice,

che ha bisogno di rafforzarsi.

Queste idee sono semplici e chiare e - mi sembra - indiscutibili.

E per questo io credo che il Tittoni' vada combattuto accanitamente. Egli

è

il servitore di Biilow. Finché sarà ministro lui, l'Italia non avrà speranza

di spezzare la catena, che la unisce alla Germania, e va incontro ai peg-

giori disastri.

·

Io non so se si tratta di un contratto fra il Vaticano, il governo

austriaco e Tittoni. Il Vaticano sostiene Tittoni nelle elezioni in Italia,

e il Tittoni consente al partito cristiano-sociale di consolidarsi in Austria

con un grande successo di politica estera. E non mi meraviglierei se alla

fine Biilow facesse la pace col centro contro i socialisti tedeschi. Cos~ pa–

gheremmo noi le spese delle vittorie internazionali dell'Austria e del conso–

lidamento di Biilow in Germania.

È

questa una ipotesi, che va verificata

coi fatti che si avanzano. Ma se si verificasse, ti assicuro che diventerei anti–

clericale feroce.

Spero che il mio articolo in risposta al Moneta ti divertirà. Vuoi che

te lo mandi, oppure pensano a casa tua a rimbalzartelo?

Il primo articolo, che ha dato luogo alla risposta del Moneta, fe–

ce una grande impressione. Tanto il Turati, quanto il Bissolati mi hanno

scritto che è stato molto letto e ricercato; e che piu larga ne sarebbe

stata la risonanza, se avesse portato il mio nome, invece di quelle sbiadite

tre stelle.'

2

Tommaso Tittoni, ministro degli Affari Esteri nel ministero Giolitti (29 giugno 1906-

11 dicembre 1909).

3

Cfr. nota o.

1.

Le lettere di Turati e di Bissolati - cui allude Salvemini - non sono

conservate in AS.

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