

1908
non c1 sia piu il
Leonardo!).
Ne dica pure corna, se cosi
Le
pare. A noi
importa essere discussi da uomini d'ingegno, anche se questi ci pesteranno
ben bene. Il libro non
è
fatto né per i concorsi, né per guadagnar quat–
trini: vuole suscitare discussioni e polemiche. E se Ella gli desse una spinta,
farebbe opera - credo - utile.
216.
Giuseppe Prezzolini a Salvemini, a Messina
Firenze,
8
giugno
1908
Caro professore,
riceverò volentieri il libro e ne parlerò certo nella rivista del Fer–
rari o altrove.' Lei sa come mi interesso a tali questioni.
Vorrei che Lei diventasse nel prossimo anno collaboratore· d'una nv1-
sta, quindicinale o settimanale, che fonderò con altri amici, sul tipo del
Marzocco,
ma molto piu aperta e soprattutto onesta e libera, non infeu–
data a cricche e partiti di salotto.
Le
manderò un programma presto. Si
tratta di un dovere per chiunque senta
il
bisogno di togliere il fetore
di latrina che riempie la vecchia casa dell'Italia; aprire un poco i vetri...
So che Lei
è
molto occupato. Ma questa non
è
una scusa.
217.
Salvemini a Carlo Piacei
Messina, 24 giugno
1908
Carissimo,
ho avuto un giugno poco allegro. Tutti i cinque miei bambini e le
due donne di servizio si sono ammalati a due o tre giorni di distanza l'uno
dall'altro con febbri di ignota origine, che duravano un paio di giorni e
poi sparivano senza lasciar tracce. Sono state circa tre settimane di preoc–
cupazioni poco desiderabili. Poi un mio fratello mi ha regalate tante sec–
cature, che ho assai volte invidiata la sorte dei funghi, che non hanno
né ascendenti né collaterali e muoiono senza discendenti in padella. Poi ho
prese parecchie arrabbiature per il libro sulla riforma della scuola,' che do-
216. AS.
1
Si riferisce al biglietto di Salvemini, del 3 giugno 1908, pubblicato al n. 215 di que–
sta raccolta.
217. CPI.
1
Cfr. doc. 195, nota ·n. 5.
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