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1907

nella seconda edizione da alcune settimane.3 Il libraio non mi ha ancora

mandate

le

copie che mi toccano; e perciò non Le ho ancora inviata la

prima che tocca a Lei. Pare che anche la seconda edizione si venda molto

bene, nonostante che il prezzo sia salito da quattro lire a cinque e cinquanta,

proprio com'è avvenuto con tutti i generi di prima necessità.

È

vero

che il nuovo volume per carta e caratteri è molto piu decoroso dell'an–

tico, e contiene meno errori di stampa. Spero in questo prossimo anno

di pubblicare anche un lavoretto sulla giovinezza del Mazzini;' e un ar–

ticolo di un centinaio di pagine in cui riassumerò tutte le idee che sono

riescito a mettere insieme sulle lotte fra i Bianchi e i Neri.

È

la materia

del volume che mi proponevo di fare e a cui rinunzio oramai per sem–

pre, e che voglio non resti del tutto inutilizzata. Mi pare che le mie ipo–

tesi sui Bianchi e i Neri consentano di capire meglio l'intreccio dei fatti,

e ci spieghino meglio l'opera di Bonifazio VIII e il carattere di quei

contrasti.

Poi vado raccogliendo molti materiali per le Origini dell'Italia con–

temporanea. Questo lavoro mi seduce sempre piu. C'è da passare nella

storia del Risorgimento dalla storia aneddotica e narrativa alla storia espli–

cativa e scientifica. Vorrei che le forze mi bastassero per fare questo pas–

saggio. Se riescissi nell'intento, il mio lavoro sarebbe per la storia del Ri–

sorgimento ciò che è stato il lavoro del Tocqueville per la storia della

Rivoluzione francese: fatte naturalmente le debite riduzioni. Vorrei che

l'opera fosse pronta per il 1911.

Poi ho studiato la questione austriaca e quella degli italiani in Au–

stria; e in gennaio, licenziata la riforma della scuola, andrò a Milano all'U–

niversità popolare a fare cinque conferenze sull'Austria, per la quale ho

molte simpatie; e ne sarei entusiasta, se fosse un po' meno stupidamente

ingiusta con gl'italiani.

Poi trovo il tempo di far lite con gl'insegnanti secondari perché

vogliono la scuola massonica invece della scuola laica. Poi mi riesce di

leticare anche con Nunzio Nasi, il tripolitano.

Come vede, io né mi scoraggio, né mi lascio andare. Prima di rimbecilli–

re, cerco di sfruttarmi piu che posso. Quando sarò rimbecillito, chi sa

che qualche Facoltà del continente non mi chiami...

Addio, caro Maestro. Sugli ultimi di dicembre o sui primi di gen–

naio spero di venire a vederLa a Firenze. Intanto si abbia

i

miei piu

affettuosi e devoti auguri e saluti.

3

Cfr. doc. n. 206, nota n. 3.

• I

primi lavori salveminiani sulla giovinezza di Mazzini uscirono qualche anno piu tar–

di:

1:"

fo_rmazione del pensiero mazzi11iano

(Firenze, 1910),

è

riprodotto

in

SALVl!MJNI,

Scritti

;,"si

"!org,"!e.n~?•

pp. 283-307;

Ricerche e documenti sulla giovinezza di Giuseppe Mav:ini,

in

tud1 storici, n. s., voi. XX (1911), pp. 3-88,

è

riprodotto anch'esso

ibidem,

pp. 309-369.

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