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Carteggi<,

207.

Ugo Guido Mandolfo a Salvemini

Assisi, 12 novembre 1907

Caro Gaetano,

non vorrei davvero che qualche mia parola t'avesse offeso. Per i mo–

dernisti cattolici ho anch'io la maggior simpatia, nella quale mi ha ri–

confermato la lettura della loro coraggiosa e spregiudicata risposta all'enci–

clica.' Riconosco però che hai fatto bene a non cedere alle domande del

Rinnovamento;

avresti offerto un'arme ai Fioravanti della Federazione che

andrebbero

in

brodo di visciole se potessero farti passare per cattolico!

Sull'opportunità di combattere ogni infiltrazione massonica nella Fede–

razione non ci può esser disaccordo fra noi; ma a me par pericoloso ogni

eccesso che, mentre non conquista nessuna nuova posizione, eccita una

reazione utile agli avversari.

Io

ti prego anzi di non abbandonar mai

la

lotta contro i

metodi massonici;

ma di mutar metodo, che sia meno ru–

moroso, ma piu efficace. E non temere che noi siamo poco vigili o poco

energici.

Dal Setti' ho avuto un ordine del giorno violento, con un'appen–

dice di male parole: credo che egli si sia lasciato vincere da un'impressione

locale. Non credo però che la circolare possa essere andata prima alla log–

gia massonica di Padova che alla sezione: chi potrebbe averla mandata?

Non voglio negarlo in modo assoluto, potendo darsi che qualche collega

massone di Perugia (fuori del Consiglio federale, però) possa averlo

fat–

to; ma non mi par probabile. Ad ogni modo cerca, poiché son ricorsi alla

tua confidenza, di saper qualcosa di preciso e di sicuro.

L'impressione prodotta dalla nostra circolare è veramente in parte

diversa da quel che noi aspettavamo. Molti l'approvano in buona fede;

qualcuno finge di approvarla; qualche altro imprudentemente la com–

batte. Per esempio la sezione di Padova

è

stata pochissimo furba: la sua di–

chiarazione potrebbe far gongolare i massoni, i quali hanno naturalmente

piacere che sia disconosciuto il significato ~ntigiacobino della nostra cir–

colare. C'è forse fra i massoni una parola d'ordine, o forse un accordo

spontaneo che

è

effetto di una tattica costante. E per questo dovevano es–

ser gli antimassoni, se eran furbi, ad approvare subito la nostra circolare,

per darle il vero significato che noi volevamo darle. Ad ogni modo

è

certo che io non voglio acconciarmi ad esser approvato da Fioravanti e

207. AS.

1

Manca la lettera di Salvemini cui risponde. Per la risposta dei modernisti all'Enciclica

"Pascendi" di Pio X, resa pubblica

il

16 settembre 1907, si veda - oltre agli articoli pubbli–

cati nel "Giornale d'Italia" del settembre - "Il Rinnovamento" del settembre-ottobre 1907, e

in particolare I.

PETRONE,

L'Enciclica di Papa Pio X,

alle pp. 323-344; G.

TYRRELL,

Il papa e

il moderni~mo,

alle pp. 367-385 (quest'ultimo

è

la

traduzione di due articoli dell'autore, pub–

blicati nel "Times" londinese).

2

Ernesto Setti, titolare di storia naturale all'istituto tecnico "G. B. Belzoni" di Padova.

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