

Carteggio
201.
Filippo Turati a Salvemini
Milano, 1° settembre 1907
Carissimo,
avrai ricevuto le bozze. L'autore è il professor Giuseppe Lombardo
Radice che, dovendo
soffiettare
i
Nuovi doveri,
si tiene ascoso per pudi–
cizia. Ma mi parve un soffiettoonesto!
Finora non ebbi la relazione Barbagallo. II piu pratico sarebbe che
tu, che hai le cose sulle dita, ne scrivessi sulla
Critica
come ti detta den–
tro.' E io farei, al solito, il cappello o la coda. L'azione combinata
è
piu si–
cura, piu efficace, e per ora (cosa notevolissima!) di minore fatica.
Ho avuto a suo tempo la tua strapazzata per l'anticlericalismo mas–
sonico.' Ma io che colpa ce ne ho? Che loggia ho partorito? che pretaccio
ho bastonato? Anche a fare di continuo il brontolone contro la propria
piccioneria (tu dirai che si tratta di bestie molto diverse!) c'è da passare
per un Colajannil
Se scrivevi tu l'articolo, con tutte le impertinenze che caratteriz–
zano l'animo tuo gentile, io ti facevo magari l'avallo col cappello o colla
coda. Era cosa fatta.
Regola generale: chi vuole vada. E non stare a dire al cui "vieni!" come
dicono in Toscana. Scrivi l'articolessa. Ci metti quasi lo stesso tempo che
a brontolare in una lettera. E questo a centomila. E ti fai anche un
amico - come diceva quel sodomita - nel direttore della rivista...
Questa lettera, decisamente, sa di don Riva e di messa nera.
Mi chiedevi della Federazione postale. Ma che cosa? Noi siamo l'op–
posto - se capisco - di ciò che sostiene Barbagallo. Noi siamo arciuni–
tarii. Niente autonomia di categorie. Selezione, selezione e coordinamento.
E avanti in prima fila i piu meschini, che si tiran dietro quelli dalla
pancia piu tonda, che se no sonnecchierebbero, come di ragione. Il vo–
stro torto, dico dei secondarii o medii, fu di non porre all'avanguardia
(in purissimo si dice: all'antiguardo) i bidelli, i vostri scagnozzi, gli ope–
rai degli scavi, la miseraglia. Solo l'organizzazione unitaria permette lo
sguardo sintetico - ossia organico - e la fusione dell'interesse del perso–
nale con quello del servizio e del paese. Tu sai che questa è la mia im–
mensa trovata. Aver l'opinione pubblica e, per averla, meritarla. Tirare
al soldo necessario, ma facendo l'apostolo. Se fossi Colajanni ti proverei
che l'ho sempre pensata cosi, che l'ho rivelato ai popoli quarant'anni
fa,
e che ora magari me la rubano. Mondo di ladri [
201. AS.
1
Cfr. lettera n. 200, nota n.
1.
2
Si veda G. SALVEMINI,
Il congr,sso di Napoli: l'organizzazione; gli esami; la scuola
laica,
nella "Critica sociale" del 1° ottobre 1907, pp. 289-294 ed anche F. TURATI,Il
fallimento
della ragione,
nella "Critica sociale" del 16 settembre 1907, pp. Z13-277. L'articolo di Salve•
mini
è
riprodotto in SALVEMINI,
Scritti sulla scuola,
pp. 842-853.
3
La lettera di Salvemini cui risponde non
è
conservata nelle carte Turati.
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