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1907

Alpi che annunziava in un suo articolo antiirredentistico. Ma fra due o

tre giorni gli scriverò a Roma.

Alla tua proposta dell'adunanza da tenere a Napoli io non ho nulla

da opporre: naturalmente io non vi interverrò, ma trovo utile che si ten–

ga.2 T'annunzio che ieri ho scritto al Fabbrini, direttore

pro tempore

della

Corrente,

che scriva un articolo invitando i congressisti a pensare a tempo

alla nomina dei fiduciari.' Se egli lo pubblicherà nel prossimo numero, po–

trebbe poi nel successivo venir l'appello di Apreda o di altri, che sarebbe

bene provocasse poi un'iniziativa analoga da parte di quelli che rappresen–

tano le correnti diverse, poiché di una corrente opposta non credo asso–

lutamente si possa parlare.

lo

andrò a Napoli qualche giorno avanti, circa il 17 o il 18: voglio

assistere e partecipare agli ultimi preparativi, vedere anche qualcosa di

Napoli, dove sono stato solo due o tre giorni per le nozze di Rodolfo,

e debbo anche assistere ad un congresso degli insegnanti di ginnastica che

si terrà il

22

e

23.

Delle relazioni sono uscite, oltre quella Fioravanti, anche quella

Barbagallo e Di Francia; fra cinque o sei giorni saranno pronte quella

Luzzato e quella Lisio-Marchesi. Stanno componendosi quella Gariboldi

e quella del Consiglio federale.•

A te dovrebbero esser mandate per il tuo "ufficio" di delegato; ad

ogni modo te le farò anche mandare da Perugia. Ferrari non potrà fare

la sua relazione sulle pensioni; il tema sarà perciò rimandato allo studio

delle sezioni.

Una cosa di cui sono assai seccato

è

che pochissimi del nord ver–

ranno a Napoli. Gli stessi Lisio e Marchesi annunziano che non potranno

venire e non sanno a chi affidare la difesa delle loro idee.

Io

ho fatto

scriver da Moro, che me lo ha comunicato, incitandoli a fare un sacri–

fìzio (il Marchesi specialmente che, potendo far molto per il suo ingegno e

per la sua coltura, non avea sin qui fatto altro che raccoglier le firme

di colleghi per le dimissioni dopo l'ordine del giorno sul caso Terruzzi)

e additando il Galletti, come eventuale difensore delle loro idee, che non

so se si accordino interamente con le tue.

La circolare ai giornali sarebbe ingenua, io credo. Meglio è provve–

dere con lavoro privato. Carrara scriverà sul

Tempo;

qualcun altro su

giornali minori. Per i giornali di Napoli provvederà il Comitato.

lo

scri–

verò a Romano Guerra (del

Giornale d'Italia),

al quale preme assai il

trionfo dei ginnasti.

Ad Andrea Torre manderemo le circolari invitandolo a parlarne sul

Corriere.

Penserò poi anche alla

Vita,

al

Resto del Carlino

ecc.

2

Si riferisce ad una lettera che non

è

conservata nelle carte Mandolfo.

3

Francesco Fabbrini fu direttore pro-tempor~ di

"La

Corrente" per tutto

il

mese di

agosto di quell'anno. In "La Corrente" di quel periodo non risulta pubblicato né un suo arti–

colo, né l'appello di Apreda, di cui parla Mandolfo.

4

Cfr. lettera n. 197, nota n. 2.

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