

1907
serietà di storici e di politici. Esaminare lo stato di questi partiti per n–
spetto alla scuola".
Tutto questo non si fa, senza "elaborare una dottrina politica pro–
pria, ben rigorosa, da contrapporre e da imporre agli altri".
Oggi ognuno di noi
è
un po' nell'equivoco, e il Congresso di Roma non
sarebbe servito a nulla se non si
continuasse
a lavorare (io direi
incomin–
ciasse)
nel senso che t'ho detto.
Per far questo bisognerebbe riformare completamente il
Bollettino
della
Federazione, che
è
oggi ben meschina cosa. Esso dovrebbe avere due par–
ti: la prima dedicata a studi e relazioni concernenti la vita politica ita–
liana, e giudicante i partiti in sé e per rispetto alle questioni scolastiche
volta per volta di attualità.
La seconda dedicata a brevi notizie delle sedute del Consiglio federale
e dei voti delle sezioni, riassunti per categorie di argomenti, anche piu
riassunti che non quest'anno.
Su qualche relazione si potrebbe chiedere il
referendum
durante l'an–
no. E sarebbe bene, perché io non ho gran .fiducia che le relazioni dei
congressi sieno lette e studiate prima, né che gli
atti
trovino molti esa–
minatori coscienziosi.
Insomma, ho forse parlato poco chiaramente, ma tu sei H apposta
per integrare e migliorare l'idea.
La
Federazione deve essere una
società po–
litica
o almeno di
studi politici
per ora, salvo a determinare a poco a poco
il contenuto e il programma generale di un
partito
magari
nuovo.
Oggi i federati sono una
nebulosa,
ma devono diventare un
mondo.
Per esempio che cosa
è
il
partito
della scuola? Tutti i partiti pos–
sono dire di essere partiti della scuola.
Siamo
democratici.
Va bene, ma come democratici?
È
democra–
tico Sonnino ed
è
democratico Turati. E fuori delle persone, piccole e
grandi, che
ci
governano ora, noi non guardiamo a un avvenire, non va–
gheggiamo una forma politica dell'Italia, che dobbiamo propugnare, quan–
do l'abbiamo ben determinata.
La politica
è
azione perché
è
aspirazione.
A
che aspiriamo? Demo–
cratico
è
una parola generale e oggi vana ed abusata assai.
Per avere una
volontà
su uno dei problemi della politica, la scuola,
noi dobbiamo avere una idealità costante che abbracci tutti i problemi
politici. L'abbiamo? Altro che categorie
A
e B, altro che ruoli! O la Fe–
derazione
è
quella
volontà
e quella
idealità
o non
è
niente e meno che niente.
Ora tu illuminami e dimmi che cosa si può fare, e se non convenga al con–
gresso dire queste cose, un po' piu precisamente, a proposito di futura
azione federale. Quel tema l'han voluto castrare!
E adesso una proposta, di una
bricconata.
Vorrei fare una serie di
cil'Colari
dell'Ispettorato centrale sui vari insegnamenti. Far finta che al
ministero si preparino le circolari, e che io ne abbia, per una indiscrezio–
ne, notizia.
Le
circolari dovrebbero essere serissime dal principio alla fine, scritte
359