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Carteggio

che queste categorie sono le sole competenti a discutere dei loro interessi.

La Federazione, organizzata a tipo territoriale con la fusione di tutte le ca–

tegorie, è incompetente a decidere ma deve solo raccogliere i

cahiers

delle singole categorie e caldeggiarli dinanzi al governo. Altri invece -

vedi altri articoli della

Corrente

-

consideravano con occhio sospetto la

formazione di queste categorie, ed erano ad esse avversissimi. Ma que–

sta è una esagerazione. Oramai tutti siamo convinti che non si possono

né si debbano impedire questi movimenti. Ma come comportarci di fronte

ad essi? Noi crediamo che la Federazione debba

ignorarli.

O meglio la Fe–

derazione deve ignorare non i movimenti ma le Associazioni speciali. Si

facciano pure quante Associazioni vogliano; la Federazione né le approva

né le disapprova, lascia che esse vivano come meglio credano ma dà il

suo appoggio solo a quelle iniziative che siano discusse nei congressi

fe–

derali, e sieno riconosciute giuste dai congressi e dal

referendum.

Dun–

que né asservimento della Federazione alle singole categorie, né ostilità

preconcetta contro di esse. I professori dei singoli gruppi si riuniscano

pure, se credono, per trattare dei loro interessi e per accordarsi sul modo

di farli prevalere nei congressi federali e nei

referendum

ma non pre–

tendano l'appoggio di tutta la classe, prima che questa l'abbia regolar–

mente per mezzo dei suoi organi concesso.

Insomma noi concepiamo la Federazione come il governo di un

paese; le singole organizzazioni di categoria sono

i

partiti politici. Il go–

verno non deve essere né schiavo dei singoli partiti, cioè di quelli che piu

urlano, né avversarie.

a priori

di nessun partito: ciascun partito si agiti

per dare al governo l'indirizzo che crede, ma non deve imporsi con la

violenza, e deve andare al potere col consenso della maggioranza.

Prima questione, dunque, da risolvere. Quali devono essere i rapporti

della Federazione con le Associazioni di singole categorie?

In maniera analoga si presenta il problema della Federazione coi par–

titi politici della democrazia.

Noi teniamo fermo il voto democratico del Congresso di Roma' (a

questo proposito farai bene a leggere tutte le discussioni avvenute a que–

sto proposito nei Congressi di Firenze, di Cremona, di Roma, di Mila–

no). Ma come si deve intendere questo orientamento democratico? Secon–

do il Barbagallo l'orientamento democratico ci obbliga a fare i pappagalli

dei partiti democratici: noi dobbiamo partecipare a tutte le iniziative

dei partiti democratici (la pace, il suffragio universale, Giordano Bruno,

al profersor Barbagallo,

comparve in "La Corrente" del 27 febbraio e 2 marzo 1907, e la risposra

di C.

BARBAGALLO,

La

Federazione

,

l'agitazione di categorie (replica al Prof. Riccbieri),

nel nu•

mero del

30

marzo

1907,

seguita

da

due biglietti di rettifica dello stesso Ricchieri.

3

II terzo Congresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie si tenne

a

Roma dal

28

settembre al

1•

ottobre

1904:

vi fu approvato

un

ordine del giorno sul

III

tema ("Determi–

nazione di un programma di azione politica generale e parziale da svolgersi dalla Federazione"),

in cui, fra l'altro, si deliberava che le sezioni svolgessero ufficialmente "una decisa azione po•

litica a favore del programma e dei rappresentanti le varie frazioni della democrazia italiana."

Cfr.

Terzo Congresso nazionale degli insegnanti delle scuole medie, Roma 28 settembre-!• otto–

bre 1904,

Prato 1905, p. 348.

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