Table of Contents Table of Contents
Previous Page  378 / 610 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 378 / 610 Next Page
Page Background

Carteggio

188.

Carlo Piacei a Salvemini

Carissimo amico,

Firenze, 15 febbraio 1906

io ti debbo ringraziare di molte cose, prima di tutto pel tuo bel

libro sulla Rivoluzione francese che avevo letto per un terzo con ammi–

razione prima d'andare nel settentrione, e che avevo dopo dovuto sospen–

dere. Ora che l'ho ripreso a leggere la solita ammirazione ed il mede–

simo interesse mi incatenano. Mi manca solo un centinaio di pagine per

terminarlo. Poi ti ringrazio per i

Tempi,

quello cogli articoli segnati, e

quello di stamani col tuo, che mi pare cosi eccellente e vero che ne ho

fatte comprare due altre copie da distribuire per la propaganda dell'idea

antigermanica.' Ma vi è da sperare da cotesto lato in Sonnino? Memore

delle discussioni avute con lui a questo proposito durante

l'estate, gli

ho scritto se se ne ricordava, e se adesso, che era in grado di sapere le

cose piu addentro, perché "dietro al velo," egli non capisse l'inesorabile

predominanza mondiale dell'Inghilterra.

Io sono contento del ministero,

piuttosto dal lato interno che estero. Credo che i ministri hanno capa–

cità mentali forti in complesso, ed onestà. Questo

è

qualcosa di nuovo

per l'Italia. Tu ne sei contento al pari del tuo

Tempo,

che mi pare al–

quanto ministerialeggiante? Ne sei poi contento personalmente? Hai coi

nuovi padroni della Minerva relazioni simpatiche, tali da portarti appoggi

utili per buone e meritate cattedre? ... Se hai il modo di rimetterti in re–

lazione con casa Francesetti, fallo; perché è quello il centro del partito

sonniniano. Ricevesti mai il mio articolo su Algesiras?

on so perché, cosi,

perché stai a Roma, ti manderò a giorni un altro su Stendhal, sperando

che lo approverai: Adelaide quasi guarita ha passato due giorni qui, ed

è

tornata a Viareggio. Vedrai presto a Roma la signora Elena. Mia madre

sta bene e ti saluta.

189.

Salvemini a Pasquale Vi/lari

Pregiatissimo professore,

vorrei poterLe dire come

prende per me. Ma oramai -

188. AS.

'-

Roma, 27 luglio 1906

Le sono grato del disturbo, che Ella si

come Le scrissi nell'ultima mia lettera

1

-

1

Si veda

la

lettera n. 185 ed in particolare

la

nota n. 4.

1

C.

PLACC1,

La Roma di Stendhal,

in

"li

Marzocco" del 18 febbraio 1906, p.

1.

Per l'ar–

ticolo su Algesiras, cfr. lettera n. 184, nota n. 4.

189.

cv.

1

:!!

scritta da Roma,

il

24 luglio 1906; conservata in CV, non si pubblica in questa rac•

colt:i.

340