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Carteggio

per nessuno, la quarta è disonorevole per me ed io protesto contro di

essa.

Ella ha un senso morale troppo squisito per non comprendere come

il dire a un uomo: "Noi temiamo che l'esser deputato vi impedisca di

occuparvi sul serio della cattedra" significhi dirgli: "Noi vi riteniamo

capace di mangiarvi il vostro stipendio a tradimento; tutta la vostra opera

scientifica non ha avuto che uno scopo: diventare ordinario, assicurarvi

un posto e uno stipendio sicuro, e poi buttarvi a fare il politicante con

lo stipendio che vi era stato dato perché faceste

il

professore e lo stu–

dioso." Tutto questo non è un complimento. Ella ha cercato di indolcir

la pillola, dicendo che io sarei trascinato dal fato; ma il fato - caro

Maestro - salvo ad essere caratteri deboli e volontà fiacche o vanitosi

volgari, ce lo fabbrichiamo noi con le nostre mani. Eppoi di fronte ai

problemi morali il fato non c'entra: qui si tratta di essere o di non es–

sere galantuomini.

La

politica, caro Maestro, io la faccio nelle

horae subsecivae:

invece

di andare in bicicletta o di andare al caffè-concerto o di passare le notti

con qualche amante, faccio della politica; ecco tutto. Ed Ella può in–

formarsi presso i miei colleghi di Messina se la politica mi ha fatto mai

mancare a una lezione: è vero che sono ancora straordinario e posso te–

mere i fulmini della legge se non faccio il mio dovere, mentre quando

fossi ordinario potrei fare a modo mio, sentendomi le spalle sicure. Ma

posso assicurarLa che la paura non è

la

molla che mi spinge a far le–

zione: la molla è diversa: è il bisogno di compiere il mio dovere e di

sentirmi stimato e amato dagli alunni. E questo bisogno non verrà meno in

me neanche quando sarò ordinario. E poiché io sento che la vera vita

politica - non il piccolo dilettantismo che faccio io - rende impossibile

a chiunque di occuparsi della scienza e della scuola, per questo non ho

mai pensato a fare il rappresentante del popolo sovrano; non ho voluto

mai essere neanche ... consigliere comunale. E qui il fato non c'entra: lo

tengo io per i capelli, e so fino a che punto posso lasciarlo sbizzarrirsi.

Quanto alla mia produzione scientifica di quest'ultimo periodo, non

mi sembra davvero che sia scarsa. Certo non ho pubblicato valanghe di

documenti, com'è nel gusto della scienza... obbiettiva ufficiale. Questo

genere di lavori non è di mio gusto e alla scienza ufficiale io non ho mai

sacrificato i miei gusti neanche quando ero un povero professorino di liceo;

figurarsi se voglio sacrificarli ora! Ma i lavori miei mi hanno imposto fa–

tiche, le quali non appaiono a chi non è uscito mai fuori della co–

piatura e della pesca delle varianti, ma che non sono state meno lunghe

e gravi.

Le

ultime cinquanta pagine del lavoro sul Mazzini sono il frutto

di una lettura enorme e

la

sintesi di venti volumi di storia... ufficiale, che

sono rimasti e rimarranno nella mia testa.2 Il lavoruccio sulla storia con-

2

G.

SALVEMINI,

Il pensiero religioso politico sociale di Giuseppe .Mazzini,

Messina 1905;

riprodotto, dalla

4"

ed. (Firenze 1925) in

SALVEMINI,

Scritti sul Risorgimento,

pp. 147-251.

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