

Carteggio
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5.
Salvemini a Pasquale Villari
Messina, 18 luglio 1905
Caro Maestro,
l'editore e lo stampatore della maledettissima
Rivoluzione francese,
dopo che i fogli erano tutti tirati, han pensato bene di mettersi a far
lite, e nonostante le mie proteste vivacissime il volume non
è
stato an–
cora legato. Siamo, dunque, sospesi per aria: io a scrivere lettere inso–
lenti, e loro a... far lite. Si sono solo degnati di mandarmi alcune copie
dei fogli slegati, perché me ne serva per la promozione a ordinario e pel
concorso di Milano. E
mi
promettono formalmente di mettere in istato
di commerciabilità il volume in settembre. Manterranno la parola? Chi lo
sa? Ecco perché non ho potuto inviare a Lei la copia.
La
invierò appena
mi sia possibile. Anzi, se Ella - che
è
il
proprietario onorario del libro -
vuole che io ne faccia a suo tempo inviare altre a Suoi amici o a Lei,
perché Ella ne disponga secondo i ·suoi desideri, non deve far altro che
scrivermelo; e io sarò assai lieto di porre a Sua disposizione tutte le co–
pie che vorrà. Ma purtroppo non posso parlarLe che al tempo futuro; non
appena la malvagia stella, sotto il cui influsso quel lavoro
è
nato, si sarà
mitigata un poco, ritornerò a scrivergliene.
La Sua deliberazione di ritirarsi dall'insegnamento arreca a noi, Suoi
vecchi e fedeli alunni, un gran dispiacere: ci sembra che dalla cattedra
di Firenze scompaia tanta parte di noi stessi. D'altra parte Ella ha ben
diritto dopo una tale vita di lavoro di volere riposarsi. La Sua deliberazio–
ne
è
anzi una grande lezione di correttezza a tanti altri, che pur non con–
servando nulla di quella vigoria, che assiste ancora Lei e che Le consenti–
rebbe, se volesse, di continuare a dare la Sua opera alla scuola, si osti–
nano a occupare cattedre su cui non sono piu buoni a nulla.
Il Cipolla, nonostante la sua posizione eminente e ben meritata,
non era forse il
genere
richiesto dall'Istituto, dove già lo Schiaparelli'
nel campo medievale, e il Coen nel campo classico sono maestri insupe–
rabili di quel metodo analitico, del quale il Cipolla sarà un nuovo rappre–
sentante. Appunto per evitare i duplicati, come era stata ottima idea di
mettere lo Schiaparelli accanto a Lei, sarebbe stato opportuno - mi
sembra - continuare nella cattedra di storia la tradizione del grande
metodo sintetico, agitatore di larghi problemi e seminatore di idee. Par–
tito Lei, di questo metodo non resta piu nel campo storico all'Istituto
nessun rappresentante; e questo credo sia un grave danno per la cultura na–
zionale e per l'Istituto.
Ad ogni modo, chiamando il Cipolla, l'Istituto ha compiuto un atto
175.
cv.
1
Luigi Schioparelli (1871-1934) dal 1903 insegnavo paleografia e diplomatica oll'Istituto di
studi superiori di Firenze.
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