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Carteggio

16 7.

Pasquale Vi/lari a Sa/vernini

Firenze, 12 novembre 1904

Caro professor Salvemini,

non Le scrissi prima, perché sapendo che sarebbe passato per Firenze,

;;peravo di vederLa. Recentemente il professor Del Vecchio passò per

Milano, ed a mia preghiera parlò coll'Hoepli. Questi gli disse che io avevo

male interpretato le sue lettere. Era persuaso della importanza e del valore

dell'opera del Salvemini. Voleva solo ritardare alquanto la pubblicazione,

perché da poco tempo aveva pubblicato altri libri sulla Rivoluzione fran–

cese e sulla storia di Francia. Su ciò, mi disse il Del Vecchio, pareva

fermo. Ora io posso, come che dire, metterlo colle spalle al muro.

Ma

c'è un punto sul quale non posso interamente dar torto all'Hoepli. Egli

dice: il Salvemini presenti il manoscritto compiuto, come han fatto gli

altri autori della collezione, ed io dirò il giorno in cui comincerò la stampa.

Ogni volta che ho deviato da questa massima mi son dovuto pentire.

Aggiunga che, secondo le Sue lettere, a quest'ora il resto del manoscritto

doveva essere compiuto ed invece siamo sempre allo

statu quo.

Di ciò

l'Hoepli potrà, non senza qualche ragione, valersi.

Ciò posto, prima di scrivere all'Hoepli desidero sapere se Ella è di–

sposto a concludere quando il manoscritto sarà compiuto, o vuole assolu–

tamente una pronta decisione come dice nella Sua lettera. Col manoscritto

finito io posso mettere l'Hoepli colle spalle al muro. Altrimenti (ed

è

anche l'opinione del professor Del Vecchio) l'Hoepli si rifiuterà senza avere

tutti i torti. Ci pensi bene e mi risponda.

Altro non Le dico.

Il dolore che Ella ha recato a tutti noi, non potrei descriverglielo

a parole. Piu di tutto ne ho sofferto io, che prevedevo per Lei un felice

avvenire negli studi storici. Ma ora? Nessuno lo sa, neppure Lei. Non dica

che Ella è deciso a non abbandonare gli studi. Questo non dipende piu

da Lei.

Intanto il volume che doveva esser finito da gran tempo, si

è

fermato.

Ormai Ella è in balia del fato.

167.

M.

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