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Carteggio

tino; poniamo sia inesorabile il nostro

finis;

quanto credete che c10

profitterebbe al regno di Italia? I pangermanisti tendono a Verona e a Ve–

nezia (credo Lei avrà notizia delle numerose pubblicazioni tedesche che

dimostrano, come quattro via quattro fan otto, che Verona

è

terra tede–

schissima invasa, conquistata con frode dagli italiani); o quando man–

casse nel Trentino un forte baluardo di italianità noi non crediamo im–

possibile un tentativo di aggressione tedesca. Cesare ha intenzione di

scrivere un opuscolo sulle ragioni economiche imprescindibili del nostro

irredentismo, che ormai può chiamarsi cosf, e sui vantaggi economici

immensi che profitterebbe all'Italia la nostra annessione. Ed ecco alzarsi

il can-can militarista. Certamente: in questi giorni Trento sarebbe stata

tutta in armi (perfin le donne e le fanciulle spingevano) se non avessimo

avuto la coscienza dell'inferiorità militare d'Italia. A noi ora sembrerebbe

desiderabile e approvabile che l'Italia armasse. Il concetto antimilitarista

del socialismo a noi sembra ora debba essere discusso. Esso deve

di ne–

cessità

essere antidemocratico? Non crediamo. I partiti democratici dovreb–

bero pensare a modificarlo, trasformarlo, migliorarlo, non a sopprimerlo.

Quando Lei

fu

a Trento ricordo essersi espresso d'accordo col nostro con–

cetto che fin che esisteranno interessi economici nazionali contrastanti

fra di loro, saranno inevitabili cozzi nazionali, anche se questi interessi

fossero passati dalle mani della borghesia a quelle del proletariato. E credo

che Lei non sarà un

monetiano

che possa sperare prossime le soluzioni

arbitramentali di questioni essenzialmente economiche. Come si può quindi

essere a tutti i costi antimilitaristi dell'antica maniera?

Ed ecco l'altro can-can: il rialzare il capo della massoneria e della

Dante Alighieri.

Io

certo convengo con Lei nel giudicare che la masso–

neria - che non

è

in fondo che il

partito dominante,

padrone degli

stessi governi - per le sopraffazioni, che ad essa sola sono possibili, della

legge non sia parecchie volte disonesta; e, per la sua stessa essenza,

non sia contraria all'avanzarsi di qualunque partito tenda a strappare ad

essa il dominio. Ma ciò non toglie che la causa, che essa ha volto ora

a patrocinare, non sia buona. Essa sola ora ha compreso in Italia la nostra

situazione e il vantaggio che all'Italia viene almeno dalla nostra difesa.

Per essa sola abbiamo finalmente visto sui giornali italiani - soprattutto

sul

Corriere della Sera

-

dei lucidi e profondi e veritieri articoli sul

pangermanesimo e sulle condizioni nostre. Essa cerca di condurre alla

vittoria, certo per trarne vantaggio. Ora non

è

assennato combattere la

causa nostra sol perché

è

stata presa in mano da un partito avverso e

da uomini in gran parte disonesti. Opera vera di politica, pei partiti

democratici d'Italia, sarebbe di impadronirsene, studiarla, guidarla e trarre,

dalle possibili sue vittorie, i massimi vantaggi per l'incremento dei

propri principi. Ma fin che vi baloccate spaventando le masse coll'addi–

tare in quali turpi mani stia la nostra bandiera fate opera vana e,

incoscientemente, cattiva.

Lo stesso per l'azione della Dante Alighieri. I pangermanisti possono

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