

Carteggio
La
legge sullo stato giuridico non era ancora in istato da essere pre–
sentata. Ricordati che prima ho dovuto fare io la relazione per
la
parte
tecnica. Questa relazione
fu
passata al ministro che la lesse: egli intanto
aveva chiamato a Roma un altro suo scolaro, il professor Romano della uni–
versità di Modena,
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perché, via via che arrivava a Roma la mia relazione,
la studiasse e se ne servisse per redigere il testo da presentare al Parla–
mento. Col professor Romano, che io avevo conosciuto nel '98 a Palermo, ebbi
poi occasione di discorrere qui a Bologna. Quindici giorni fa - piuttosto
meno che piu - cioè verso il 1° Ji marzo, il testo del Romano
fu
spedito
al ministro, che intanto aveva trattenuto presso di sé il manoscritto mio.
Metti anche pochi giorni per rivedere, per correggere, per fare qualche
aggiunta; e vedrai che non si può dire avere il ministro indugiato a
posta per non fare nulla.• Una impazienza irragionevole (da parte mia)
avrebbe nociuto alla considerazione della Federazione piu che giovato.
Del resto non ho trascurato e per via indiretta e con qualche comunica–
zione ufficiale al ministro di sollecitare la presentazione del disegno.•
Dunque, nella ipotesi che
il
ministro abbia agito ed agisca lealmente,
tu potrai dolerti che la calma prese·nte sia stata una specie di intorpidi,
mento, che non siamo stati piu attivi pur conservando la massima sere,
nità; ma non puoi dire che questo sia un male grave, irreparabile; giac–
ché le cose non si sarebbero potute affrettare di piu, senza danno.
•Veniamo ora all'altra ipotesi, che la legge sia una burletta, e la nostra
chiamata a Roma una truffa. Ebbene: in questo caso io sono contentissi–
mo, arcicontentissimo della calma durata sino ad ora, del nostro "intorpi–
dimento."• Credi tu che se Giolitti avesse avuto tutte le intenzioni che
tu metti innanzi per ipotesi, noi saremmo riusciti a sventare i suoi disegni,
a obbligarlo a fare sul serio? Credi tu che qualche circolare, qualche
ordine del giorno anche vibratissimo, qualche comizio sia pure imponente
avrebbe sconcertato il giuoco? Tutt'altro: e avremmo dato al Giolitti un'ar–
ma terribile contro di noi. "Come?," avrebbero stampato tutti i giornali
della greppia, "mentre il governo con tanto amore e con tanta deferenza
verso la Federazione si accinge a soddisfare i voti di questa, mentre con
tantà prontezza, quanta non sarebbe possibile maggiore, prepara il suo di–
segno di legge - e questo, per vostra stessa confessione, alla fine di gen–
naio non era ancor pronto, e, trattandosi di materia complessa, non
può essere preparato in pochi giorni - voi
continuate
nella opposizione,
nella diffidenza? Ecco, vedete, aveva ragione Nasi quando parlava di dif–
fidenza sistematica: voi siete irragionevoli nelle vostre pretese, voi non
capite nulla delle difficoltà che deve superare un uomo di stato, del tempo
che occorre per preparare una seria riforma: siete gli eterni malcontenti,
violenti e impertinenti nella forma." Credi pure, caro Salvemini,
quanto
piu
fossero state sleali le promesse ministeriali,
tanto piu
sarebbero stati
• Santi Romano (1875-1947), professore di diritto amministrativo all'Università di Ca–
merino.
di
diritto costituzionale a Modena. Pisa, Milano; presidente del consiglio
di
stato
nel 1928.
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