

Carteggio
Giolitti dichiara che le carte non furono lette da nessuno! Difatti nella
discussione parlamentare lui preferisce tacere e lasciare
la
parola al sotto–
segretario, che non dice nulla di preciso sulle carte: quarido vedono che
l'Estrema fa proprio l'ira di Dio e non lascerà passar liscia la faccenda, Gio–
litti capita al momento buono nell'aula, e dichiara che le carte non furono
lette da nessuno.
Resta l'estradizione. Giolitti non la rifiuta ma aspetta per fiutare il
vento. L'Estrema protesta anche contro l'estradizione e
l'Avanti!
minaccia
apertamente anche il re - mossa abilissima del Bissolatil - e gl'integer–
rimi magistrati di Napoli negano l'estradizione.
Resta lo sfratto. Identico gioco: il russo non è sfrattato, ma s1 reca
da sé
a Ginevra.
Se Giolitti avesse rifiutato senz'altro l'arresto e le carte e l'estradi–
zione, avrebbe urtato la Russia e il re; se avesse tutto concesso, si sa–
rebbe rovinato per sempre, perché noi non gliel'avremmo piu perdonato
e l'avremmo sepolto, come abbiam sepolto per sempre Di Rudinf: ha
fatto le viste di provare; non c'è riuscito; s'è ritirato; tutti contenti.
Mazarino non avrebbe fatto di meglio.
Se a Firenze si trova il signor Papafava lo saluti tanto tanto per me.
Se ha tempo da perdere, mi spieghi quel che avvenne al congresso
storico contro il Villari: tutti ne parlano, non son riescito ancora ad
orientarmi.
Continua Ella a leggere la
Critica sociale?
Se
Le
sono sfuggiti, vorrei
mandàrLe alcuni miei lavorucci sulla
Questione meridionale.
3
145.
Carlo Piacei a Salvemini
[Firenze, dopo il
19
aprile]
1903
Carissimo amico,
anche io
Le
somiglio nel mandare tanto in lungo le risposte, e gliene
chiedo alla mia volta scusa.
La
Sua cara ed interessante lettera della
metà d'aprile è rimasta troppo tempo senza replica. Rispondo, o quasi,
a tutto ciò che Ella domanda, o suggerisce. Mia madre sta benino, ma
zoppica per una sinovite. Adelaide sta meglio, dopo una lunga malattia,
ed a giorni tornerà da Bellagio.
Io
vado a Parigi alla fine della settimana,
e a metà di luglio sarò per un mese all'Abetone dove spero di vederLa,
3
Cfr. lettera n. 138, nota n. 4.
145. AS. L'originale reca la data "Di casa, marted( 9 aprile
1903,"
ma dal con–
testo risulta chiaramente posteriore a quella di Salvemini del
19
aprile
1903,
in que–
sta raccolta al n. 144.
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