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1903

147.

Salvemini a Francesco Papa/ava, a Firenze

Messina, 22 maggio 1903

Carissimo signor Papafava,

il

metodo, che adoprano le amministrazioni del mezzodf per de–

stituire gl'impiegati, è semplicissimo: la massima parte degl'impiegati non

è nominata a vita - come l'impiegato ladro di Padova - ma è nomi–

nata a tempo, e ogni due anni o magari ogni anno dev'esser riconfermata:

si nega la riconferma e tutto è accomodato. Un altro metodo, che si

adoper·a per esempio nel destituire le guardie municipali e le guardie

campestri, è di

riformare

il corpo: si dichiara cioè che

il

servizio

funziona male e va fatto un nuovo organico, si scioglie il vecchio corpo,

se ne costituisce un altro con nuovi elementi elettorali, e il servizio ...

continua ad andar peggio di prima. Lo stesso metodo si adopera per le

bande musicali, su cui si combattono molte lotte elettorali: ogni banda

musicale, per esempio, di trenta persone, rappresenta centocinquanta voti.

Ma - Ella mi dirà - il partito vincitore per assicurare i suoi ga–

loppini dovrebbe nominarli a vita. E questo qualche volta si fa: ma l'im–

piegato nominato a vita sfugge alla tirannia del partito, da cui non ha

piu nulla da temere e da sperare; e perciò le amministrazioni comunali

evitano le nomine a vita, volendo tener sempre sveglio e obbediente a

portata di mano l'esercito.

Questo, caro amico, è materialismo storico puro.

Nel nord l'assalto agl'impieghi esiste come nel sud; ma nel sud

è

la sola base delle lotte, nel nord è uno degli obbiettivi della battaglia

elettorale, non il solo. Ecco la differenza.

Nel mio discorso di Reggio attribuii lo sgravio dei quaranta mi–

lioni al ministero piuttosto che alla commissione, perché allora si diceva

- ed era naturale che fosse cosf - che la commissione il suo pro–

gramma l'aveva fatto d'accordo col ministero. Oggi invece si dice che il

ministero non accetta le idee della commissione e insiste sulle sue: si vede

che ministero e commissione s'erano messi <l'accordo per non esser d'ac–

cordo e avere cosf un pretesto per non farne nulla.

Del che io sono tutt'altro che malcontento: piuttosto che far male,

è meglio non far nulla, e tener da parte i quattrini.

La

Sua lettera' dice tante cose e contiene tante osservazioni, che

- se dovessi seguire il mio piacere ·_ resterei a chiacchierare con Lei chi

sa per quanti fogli. Ma purtroppo non posso, e ho intorno a me un

mucchio di cose da fare.

Desidero solo attirar la Sua attenzione sul lato socialmente malefico

dei progetti Sonnino.

147. CP.

' Non

è

conservata in AS.

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