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1903

138.

Salvemini a Francesco Papafava, a Padova

Messina, 13 gennaio 1903

Carissimo signor Papafava,

andavo ripensando da parecchi giorni a una lettera, che volevo scri–

verLe sulla questione meridionale, quando mi è giunta la Sua.

Quanto Ella mi scrive' intorno a un assetto ideale delle scuole medie

corrisponde nelle linee generali e anche in moltissimi particolari ai pen–

samenti che sono andato elucubrando io nella mia esperienza d'insegnante.

La "scuola di cultura" dovrebb'essere una scuola frequentata solo dai si–

gnori e dai poveri d'ingegno:

dovrebb'essere la scuola aristocratica nel

vero senso della parola: bocciati senza pietà gl'incapaci, ammessi i ricchi

a pagamento, i poveri gratis e magari con sussidi. E accanto alle scuole

di cultura, le scuole professionali numerose, svariatissime, tecniche in pre–

valenza, con limitata cultura astratta. Ma per far questo ci vogliono mol–

tissimi quattrini:

l'insegnamento astratto dell'italiano, del latino, della

fi–

losofia, della storia e di tanta altra roba non strettamente necessaria alla

maggioranza che deve lavorare e produrre ricchezza,

è

molto economico

per lo stato, perché non richiede laboratori, macchine, materie fabbrica–

bili, ecc., e anche gli atlanti, gli album, i libri lo stato ne

fa

a meno

di comprarli: fanno per es. circolari perché il professore di storia insegni

storia dell'arte, ma non gli dànno neanche un soldo per acquistar foto–

grafie, riproduzioni, ecc.

La

fondazione di scuole professionali tessili, meccaniche, chimiche,

agricole, veterinarie, ecc. ecc. porterebbe seco spese enormi per laboratori,

officine, poderi modello, macchine, ecc. ecc.

Ecco perché gli uomini politici preferiscono aprire istituti classici e

non occuparsi di scuole professionali.

Ora, data la presente organizzazione delle scuole medie, un aumen–

to delle tasse sarebbe un'ingiustizia:

le tasse fruttano già il quarantadue per

cento; poi vi son i diritti fiscali (carte bollate, certificati, ecc.), poi vi sono i

contributi degli enti locali, poi vi sono i redditi degli antichi beni ecclesia–

stici destinati alle scuole. Lo stato sulle scuole medie

fa

una speculazione.

lo

capirei un aumento di scuole professionali a tasse miti, e un aumento

di tasse sulle scuole medie; ma finché le scuole medie restano purtroppo

"le

scuole di tutti" non si devono opprimere ancora di piu le famiglie.

So che il Nasi' ha in corpo un gran progetto a dieci piani per ri–

formare tutte

le scuole... ottenendo economia I!I Appena

il

progetto sarà

pubblicato, spingeremo la Federazione degl'insegnanti a discuterlo, e

al–

lora io lancerò l'idea delle scuole professionali.

138. CP.

1

Cfr. lettera n. 137.

2

Nunzio Nasi (1850-1935), deputato di Trapani e Girgenti nelle legislature XVI-XXII, era

ministro della Pubblica Istruzione nel gabinetto Zanardelli, dal 15 febbraio 1901

al

3 novembre 1903.

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