

1902
132.
Giuseppe Kirner a Salvemini
Carissimo Salvemini,
Bologna, 21 novembre 1902
è già da molto tempo che volevo scriverti una lunga lettera-, cioè
trattenermi per un certo tempo con te in amichevole conversazione. Ma
alcune ore di seguito libere, senza necessità di provvedere urgentemente
o a invii di
Bollettini
o a elenchi di soci o a rispondere a domande
e consultazioni, finora non l'ho avuto. Finalmente Mafalda mi ha portato
qualche giorno di vacanza inaspettata.
Deus nobis haec otia fecit,
e io
mi dispongo a valermi di una porzioncella di essi per fare una lunga
chiacchierata con te.
Ho avuto il tuo bellissimo articolo nella
Critica sociale.'
Avevo preavvi–
sato i colleghi che tu avresti pubblicato un articolo, che certo sarebbe
riuscito importante; ma non stimai conveniente proporre subito che ne
facessimo estratti per conto nostro, per la ragione che uno dei colleghi
(che per fortuna ha ora date le dimissioni ed
è
stato sostituito bene)
avrebbe trovato da ridire troppo sulla deliberazione di fare degli estratti
di un articolo che non si conosceva ancora. Quando poi l'onorevole Turati
mi mandò le bozze chiedendomi una decisione immediata, non potevo
convocare il Consiglio, e non potevo impegnarmi per una sommetta discreta,
anche a causa dello stato molto incerto delle nostre finanze. Scrissi perciò
al Turati che non potevo da me assumere un impegno quale avrei voluto,
ma ad ogni modo chiedevo che per conto nostro facesse tirare trecento
copie. Egli mi rispose che ne farebbe tirare cinquecento, delle quali tre–
cento per conto della Federazione, alcune per l'autore, e le altre le avreb–
be tenute la
Critica
a disposizione nostra o per venderle. Gli ho scritto
che ponga il prezzo di centesimi quindici, e che conservi tutte le indi–
cazioni solite della
Critica
(poiché mi faceva offerta di porre le indica–
zioni
federali
che avremmo voluto). Ne manderemo
una
copia
gratis
a ciascuna sezione (o
due
alle piu grandi); qualche copia la manderò a
qualche giornale politico o scolastico. Le altre (circa un cento o piu) le
terrò a disposizione d_ei soci, che, in seguito all'annunzio nel
Bollettino,
ne facevano richiesta. Similmente la
Critica
potrà vendere le copie sue.
Meglio sarebbe stato certamente poter disporre di un numero maggiore di
esemplari, ma purtroppo dobbiamo procedere con cautela se vogliamo
evitare un possibile
disastro
finanziario.
Nel Consiglio ricomincia un
po'
piu di vita: le adunanze, dal no–
vembre, si fanno regolarmente la domenica mattina. Il Marabelli
2
s'è
dimesso per sue ragioni particolari, con una lettera cortese, in cui diceva
132. AS.
1
G.
SALVEMINI,
Il congresso di Firenze e gli amici della scuola,
nella "Critica sociale"
del
16
novembre
1902,
pp.
340-345;
è
riprodotto in
SALVEMINI,
Scritti sulla scuola,
pp.
74-87.
2
Giovanni Marabelli, professore di filosofia al liceo "Galvani" di Bologna.
225
15