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Carteggio

di sei persone, ma della maggioranza degli insegnanti di una provincia

al Consiglio federale. Questo compie rispetto alle Associazioni provinciali

quel lavoro stesso, che queste fanno per le piccole sezioni; e da un tal

lavoro esce finalmente l'accordo di tutte le scuole e di tutti gl'insegnan–

ti del regno per il conseguimento del fine supremo. Sarà per il Con–

siglio federale impresa ardua anche questa, ma non impossibile; dove quasi

tale noi riteniamo il ~ompito suo, quando debba fare tutto, a tutto provve–

dere con un numero infinito di sezioni."

Ben pensato e ben detto! Solo bisogna evitare che questi raggruppa–

menti intermediari siano essi a base unitaria; che cioè

i

colleghi del

capoluogo siano presi con quelli delle piccole città circonvicine in una

unica associazione con un unico Consiglio direttivo; perché in questo

caso, se teoricamente tutti i colleghi avrebbero diritti eguali, praticamente

tutto il potere si raccoglierebbe nei colleghi del capoluogo, i quali soli

potrebbero partecipare alle adunanze sociali; soli sarebbero a contatto col

Consiglio direttivo; e questo alla sua volta dovrebbe esser composto solo di

colleghi del capoluogo. Si avrebbe cosf che i colleghi delle città piccole ri–

marrebbero inerti e taciti; né la nomina da parte loro di un rappresentante,

che portasse le opinioni loro al centro, sarebbe rimedio sufficiente, e per–

ché il rappresentante dovrebbe andare continuamente al capoluogo con

grave spesa della sezione locale; e perché, arrivato alle assemblee, egli

si troverebbe sommerso nella grande massa di colleghi del capoluogo,

che coprirebbero facilmente la sua voce.

Bisogna insomma che ogni città abbia la sua sezione anche minu–

scola; tutte le sezioni autonome raggruppate in federazioni regionali; un

Consiglio federale regionale, che risiederebbe naturalmente nel capoluogo

ma sarebbe cosa diversa dal Consiglio della sezione del capoluogo; la pra–

tica del

referendum

tale e quale si trova nell'attuale Statuto federale prov–

visorio, il quale potrebbe diventare il modello degli statuti regionali. Ogni

federazione regionale sarebbe perfettamente autonoma, si occuperebbe della

propaganda e dell'agitazione nei confini della regione, e trasmetterebbe

al Consiglio nazionale le proposte approvate da tutta la federazione re–

gionale.

E dico federazione

regionale

e non

provinciale,

perché tante federa–

zioni quante sono le province italiane sarebbero sempre troppe e troppo

smilze né eliminerebbero gl'inconvenienti attuali; laddove una diecina

di federazioni regionali costituirebbero delle organizzazioni molto potenti,

impegnerebbero gli uomini politici locali con maggior autorità che possano

fare le piccole associazioni dei piccoli paesi, semplificherebbero alla difesa

giuridica dei soci e alla rappresentanza della intera classe di fronte al

governo e al Parlamento.

Fin da ora le singole sezioni dovrebbero stringersi in federazioni

regionali, che al prossimo Congresso si presenterebbero belle e costituite;

e in base al fatto compiuto si modificherebbe l'attuale Statuto provvisorio;

il quale ora regola i rapporti fra il potere centrale e le sezioni locali,

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