

1902
dunque che il denaro. Ora questo denaro invece di spenderlo a preparar
la guerra civile, non sarebbe meglio spenderlo a preparar la pace, rega–
landolo, invece che a sicari prezzolati, ai lavoratori, che producono la
vostra ricchezza e vi chiedono salari maggiori?
Bisognerebbe che i reazionari ... razionali facessero questo calcolo: met–
tessero in un piatto della bilancia il denaro, che dovrebbero spendere in
una guerra civile, l'incertezza del resultato, la diserzione probabile dell'e–
sercito; mettessero nell'altro piatto il denaro, che pagano in salari mag–
giori agli operai e contadini, il rispetto che hanno perduto nelle masse,
ecc. D'onde trabocca la bilancia?
Le
classi proprietarie italiane sono oggi ferite con le stesse armi, con
cui hanno per mezzo secolo ferito le classi proletarie: ecco la spiegazione,
la giustificazione, la glorificazione della situazione attuale italiana.
Voi avete in questi cinquant'anni operato come il selvaggio, che vende
l'amaca per smorzare la fame e si trova cosi il giorno dopo sempre affamato
e per giunta senza letto: senza mai preoccuparvi dell'avvenire, vi deste
mani e piedi legati alla monarchia rappresentante del militarismo e della
burocrazia, non aveste mai uno scatto di resistenza contro l'opera personale
del re, gli concedeste l'impresa d'Affrica, le spese militari enormi, la Tri–
plice alleanza, purché egli vi concedesse in cambio il protezionismo, e
mettesse a vostra difesa, per tener depresso
il
saggio dei salari
i
soldati,
per frenare sul terreno politico la classe lavoratrice i questurini,
i
magi–
strati, gl'impiegati: dell'ignobile mercato le spese furono fatte dagli operai
e dai contadini. E per mezzo secolo avete scialato. Gli operai e
i
conta–
dini, ridotti alla miseria, in qualche luogo insorsero ciecamente e furono
uccisi. Molti cominciarono ad emigrare: ecco uno sciopero lento, perenne,
insopprimibile, che ha sottratto all'Italia parecchi milioni di lavoratori e
ha migliorato le condizioni di lotta dei rimasti in Italia. Se non ci fosse
stata in questi ultimi vent'anni l'emigrazione, non ci sarebbe oggi la ri–
scossa proletaria, perché voi avreste a vostra disposizione milioni di krumiri.
Oggi i nodi son venuti al pettine. Ed ecco che la monarchia, dopo
avervi sfruttati per cinquant'anni, vi tradisce: ha capito che la forza non
è
piu con voi, non vuol piu rimaner legata ai cadaveri, passa dalla nostra
parte. E quando dico monarchia, dico militarismo. Notò Ella nei giorni
passati ciò che diceva il giornale
Esercito?
"Purché gli operai non toc–
chino l'esercito, si accomodino pure coi padroni.,,,
Il giochetto
è
cambiato. Fino a ieri il re diceva a voi: "Lasciatemi
la Triplice, l'Affrica e l'esercito e arrangiatevi pure con gli operai." Oggi
dice a noi: "Lasciatemi la Triplice o la dupplice, se alla mia dinastia
farà piu comodo, Tripoli e l'esercito, e arrangiatevi pure coi padroni."
Il re fa una gran sciocchezza, perché noi dopo esserci arrangiati
2
Si riferisce al fondo non firmato,
Al custodi della legge,
in "L'esercito italiano" dell'S
aprile 1902, sulle dimostrazioni antimilitariste che i partiti popolari andavano organiZ2ando per
il
1° maggio. L'argomento sarà ripreso con piu pesanti argomenta2ioni, nel numero dell'll
aprile 1902, con l'articolo, non firmato, dal titolo
La
disciplina militare e la politica.
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