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Prefazione

fondo e dichiarato, verso un determinato argomento di studio, quanto dalla

consapevolezza

-

già pervasa di moralismo

-

dell'importanza,

ai fini

della ricerca scientifica, del rigore metodologico e di una accurata precisione

nell'indagine e nell'esame delle fonti; consapevolezza che, sola, rivela il Sal-

·

vernini piu autentico.

Ma, se prescindiamo da questi casi sporadici, gli elementi messi in luce

da queste lettere sono insufficienti per seguire lo sviluppo ideale di Salvemi–

ni, storico del!'età medievale e poi di quella contemporanea

-

anche se in

esse trova puntuale conferma, pur non venendone

in alcun modo arricchito,

il profilo di Salvemini storico.

Il distacco con cui parla

-

nelle lettere a Paoli ed a Villari

-

dei

propri lavori scientifici anteriori al 1896,

è

caratteristico, e tanto piu

in

lui, di un interesse ancora scolastico e limitato, di calibro ben diverso da

quello che stimolerà la sua produzione successiva

-

perché del tutto avul–

so dalla sua realtà sociale e politica e dal contesto ideologico e culturale in

cui egli veniva pian piano maturandosi.

Nel 1896 use[

La dignità cavalleresca,

e nel 1899

Magnati e popola–

ni;

le due opere, che caratterizzano

Salvemini medievalista,

furono prece–

dute da una serie di scritti; minori, che in un certo senso possono essere de–

finiti preparatori.

"

Stupisce, ma non

è

certo determinante,

il vedere quanto

poco in queste lettere si parli della seconda; in ogni caso, è estremamente si–

gnificativo il fatto che ambedue

i lavori furono inviati, tramite Papafava e

Piacei a Vilfredo Pareto.

" [...]

Pareto," scriveva Piacei a Salvemini,

-

vi abbiamo già accennato

-

dopo la pubblicazione di

La

dignità cavallere–

sca,

"mi scrive: 'Quel tuo amico mi pare avere una fissazione colla sua lotta

di classe! Se piove, sarà per cagione della lotta di classe! In quel modo si

scrive d'arte,

non

di

scienza

[...]."

30

A

questi,

Salvemini

replicava:

" [...]

Il progresso della scienza consiste in questo, nel dimostrare

subor–

dinati a uno solo tutti

i

fattori che prima si credevano

interdipendenti.

E

quell'uno solo può essere o uno dei fattori già conosciuti o uno sconosciuto

prima. Il Pareto a me, che tento fare nella storia quello che tutti gli scien–

ziati fanno in tutte le scienze, mi dice: se piove,

è

la lotta di classe. Che

cosa direbbe il Pareto se ad un chimico,

il quale volesse dimostrarmi

che

è molto probabile che tutti

i corpi semplici non sieno che diverse

forme

di un unico corpo allotropo, che direbbe il Pareto se io dicessi al chimico:

ma che allotropo! se domani

dunque

scoppia una rivoluzione,

sarà una

nuova manifestazione

del suo corpo allotropo?".

31

L'idea centrale di que–

sta replica al Pareto

-

l'applicazione all'indagine storiografica di un rigido

metodo scientifico

-

era stata già sviluppata in una precendente discussione

con Papafava, che in una lettera del 14 ottobre 1896

32

afferma di avervi in–

vano cercato "l'unghia

del socialista,"

ritiene Sa/vernini

soprattutto uno

29

Su Salvemini storico del medioevo si veda, in questa collana, soprattutto, la prefazione

di E.

SESTAN

a

Magnati e popolani in Firenze dal 1280 al 1295,

Milano

1966,

pp.

XI-XXIII.

30

La lettera di Piacei, del 6 febbraio 1897,

è

pubblicata al n. 19.

31

Cfr.

lettera di Salvemini a Piacei, dell'll

febbraio 1897, in questa

rnccolta al n. 20.

32

Pubblicata al n. 13.

XIX

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