Table of Contents Table of Contents
Previous Page  24 / 610 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 24 / 610 Next Page
Page Background

Prefazione

delle forze politiche piu valide nel paese. Salvemini

-

nella sua morali–

stica intransigenza

-

andrà fino in fondo

in questo atteggiamento:

il pro–

gressivo delinearsi, nella sua prospettiva politica, di un nuovo partito re–

pubblicano,

fedet·alista, antirredentista,

antimassonico,

che

rappresentasse

una seconda edizione del partito socialista, libero da pastoie e contraddizio–

ni

-

partito che, d'altra parte, non trovava rispondenza

in nessuna situazio–

ne politica concreta

-

segnerà il suo improvviso e radicale distacco da Ghisle–

ri. Di questa rottura alcuni aspetti sono ancora oscuri, né il carteggio salve–

miniano di questo periodo ci offre· elementi chiarificatori di questo ed altri

aspetti piu complessi della personalità salveminiana.

25

Un'altra costante nella biografia salveminiana di questo periodo

è

rap–

presentata dalla descrizione, di Salvemini, dei professori che insegnavano al–

l'Istituto di Studi superiori di Firenze e, quindi, dell'ambiente che diede una

-prima impronta alla sua giovanile formazione culturale.

26

Quel periodo, per

mancanza di documentazione,

non è compreso in questa raccolta, che

-

tuttavia

-

offre elementi sicuri per stabilù-e in1.quali termini si posero e ri–

masero validi, negli anni successivi al periodo fiorentino, quegli iniziali rap–

porti culturali ed umani: ciò, soprattutto, per quanto ,riguarda Coen, Paoli

e Villari. Solo di questi, infatti,

è

rimasta la corrispondenza con Salvemini e

le lettere, anche se scarse, documentano

sufficientemente

il perdurare di

profondi legami sul piano affettivo. Il discorso è piu complesso nel caso di

Pasquale Villari, la cui figura è

-

in questo carteggio

-

agli occhi di

Salvemini sempre quella del "Maestro," anche se fra di loro profonda era la

differenza di personalità e soprattutto di formazione politica. Villari seguirà

-

piu degli altri

-

da vicino lo sviluppo culticrale di Salvemini, e di

lui

ap–

prezze1·à, entro certi limiti, la produzione scientifica, pur non accettandone le

premesse legate ad una polemica politica nociva

-

secondo lui

-

alla car–

riera ed agli studi di Sa/vernini.

" [...]

La

mia testa è quella che è,"

-

sosteneva dignitosamente

Salvemini

-

"né

io posso mutarla. Sono convin–

to che

è

mio dovere dedicare una parte della mia attività a promuovere nel–

le vie che a me sembrano

in coscienza migliori

il progresso del mio

paese

[...

f'.

21

Il carteggio con Paoli, le lettere a Villari del primo periodo e l'unica,

rimasta, di Coen, documentano

altres[ l'interesse e l'attività di Sa/vernini,

cultore di storia medievale, ma soprattutto mettono in luce quel rigore meto–

dologico, caratteris~ico dell'atteggiamento

di Sa/vernini verso ogni

forma di

ncerca.

Tipica, sotto questo aspetto, è una lettera a Cesare Paoli,

28

in cui, nel

parlare della sua recensione ad un libro di Savini, il giovane storico si lascia

andare ad uno di quegli sfoghi

-

che poi diverranno usuali nelle sue pole–

miche politiche

-

che nasceva non tanto da un interesse, piu o meno pro-

25

Cfr. le lettere pubblicate ai nn. 114, 115 e 117.

26

Cfr. SALVEMINI,

miei maestri

cit., ed in particolare

le pp. 39-56.

n

Salvemini a Villari,

del 15 novembre 1904, in questa raccolta, al n. 168. Si vedano

anche,

in proposito,

le lettere pubblicate ai nn. 167, 174 e 175.

28

Scritta

il 3 marzo 1896, è pubblicata al n. 8.

XVIII

BibliotecaGino Bianco