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Prefazione

nomiche diverse

[...].

L'antisemitismo

a primo aspetto

è

una lotta della

razza tedesca cristiana contro la razza ebrea; ma questa non

è

che l'etichet–

ta

esterna; in fondo

è

lotta dell'aristocrazia

fondiaria, che cerca trascinare

dietro di sé il proletariato contro la borghesia

[...]."

E sempre con Placci continuerà anche negli anni successivi il discorso

sul marxismo e sulla lotta di classe."

[...]

Il

Pareto dice che se io vedessi

piovere, direi:

è

la lotta di classe.

Il

motto

è

spiritoso, ma dà torto al Pa–

reto. Se la pioggia fosse un fenomeno

sociale e non fisico,

sarebbe anch'essa

una manifestazione

dell'eterna

lotta economica fra i diversi gruppi umani,

divisi o verticalmente

(popoli) o orizzontalmente

(classi)

[...] '"'

e ancora

piu tardi, nel 1899, quando saranno divenuti determinanti

per la sua foi;–

mazione culturale il rapporto e l'infiuenza di Ghisleri, solo con Placci e con

Papafava discuterà della "crisi del marxismo,"

da lui identificata,

in ma–

niera piuttosto aprioristica, con la crisi del partito socialista

17

;

e della diffe–

renza fra la società liberista e quella capitalista.

18

Sulla giovanile adesione di Salvemini

al marxismo

-

sopratutto

in

rapporto al suo socialismo

-

è

stato già espresso un giudizio

severo, ma

definitivo." Dalle lettere qui pubblicate, poi, emergono degli elementi assai

interessanti,

che confermano

i limiti

e

l'ambiguità

di quella

adesione.

Nella introduzione

alla sua raccolta di scritti sulla questione meridionale,'"

Sa/vernini tracciò la storia interna delle proprie pmspettive politiche e di uno

sviluppo

ideologico, che aveva avuto il suo primo e piu importante punto

di partenza nell'adesione al marxismo: su questo nucleo iniziale della sua

biografia culturale

-

ampiamente ripreso in seguito

-

elementi nuovi emer–

gono dalle lettere a Papafava e Piacei, che sono, oltre che la testimonianza piu

antica, anche la piu autentica, poiché in esse il dialogo

-

o, il piu delle volte,·

il monologo

-

salveminiano è piu libero e spregiudicato.

Il

giovane Sa/ve–

rnini, mentre si diffonde

in ampie e documentate discussioni su socialismo

e

liberismo, sul materialismo

storico, sulla questione della razza, non dice

né mostra di avere letto Marx, Engels. Labriola: le sue letture, di cui egli

parla o scrive con quei suoi amici, e piu

tardi con Filippo Turati, sono,

prima ancora della

Critica sociale,

Lassa/le,

la Idea liberale,

la

Lotta di

classe, la Revue bleu,

le opere di Gumplowicz, Novicov, Pareto (di cui già

si

è

detto)

e, infine, d'Harcourt,

Tolstoj, e gli scrittori sociali Rosny e

Bellamy.

21

A

questi elementi si aggiungono, poi, considerazioni di ordine stilistico

e terminologico,

che suggeriscono piuttosto

la tesi di una non assimila–

zione, sia diretta che indiretta, del materialismo storico da parte di Salve–

mtm.

16

La lettera, dell'll

febbraio 1897,

è

pubblicata

al n. 20.

11

Cfr. in proposito una

lettera a Piacei, del 5 giugno 1899, al n. 51 di questa raccolta.

18

Cfr. una lettera a Papafava, del 20 settembre 1899, al n. 57.

19

Cfr.

GoBETII,

La

nostra cultura politica

cit.,

pp. 151-152.

20

Cfr. nota n. 5.

21

Oltre alle lettere citt. a note nn. 15 e 54, cfr. anche quelle pubblicate ai nn. 1, 5, 17, 22.

Su socialismo e liberismo si veda quella a Papafava, citata a nota n. 18.

XVI

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