

Prefazione
Un discorso a parte va fatto anche per la sua am1c1z1acon Arcangelo
Ghisleri, nata a Firenze, a casa di un amico comune, e che ben presto si
trasformò in intensa comunione d'idee, d'intenti, in collaborazione frequen–
tissima.
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.Questo rapporto coincise, nel suo inizio e nella sua fase pitl in–
tensa, con il periodo in cui Salvemini viveva ed insegnava a Lodi, "nella
piccola città lombarda di formaggiai" in cui respirava la lotta. E fu, il dia–
logo con Ghisleri, particolarmente determinante non solo nello sviluppo delle
pmspettive politiche salv~miniane, quanto, soprattutto nella scelta di un
metodo d'indagine e di studio; in virtu di tale scelta
-
che sarà definitiva
-
ogni interesse di studio ed ogni stimolo ad una indagine st'Oriografica
non
è
mai, in lui, fine a se stesso, ma viene sollecitato originariamente da
una problematica politica attuale: tale processo evolutivo coinciderà, in lui,
con il definitivo distacco da ogni teoria pseudo-marxisteggiante, realizzan–
dosi, nel contempo, a quelle condizioni, ed assai faticosamente, la definitiva
fusione fra il politico e lo storico. In questa prospettiva, quindi, ben si
comprende l'importanza assunta dagli_ studi su Cattaneo, il federalismo,
Mazzini, Carlo Alberto, e quanto la matrice prima del definitivo impegno di
Salvemini possa essere ricondotta all'infiuenza ghisleriana; ma diviene altreJ[
abbastanza chiaro che il periodo degli studi sul federalismo va anche consi–
derato come un episodio la cui importanza va molto al di là del fatto intrin–
seco; episodio non isolato, e che si ripete
-
con le medesime regole
-
in
tutto l'arco della vita di Salvemini.
Nelle lettere che qui si pubblicano
-
ed in particolare nella corrispon–
denza Salvemini-Ghisleri
13
-
tale sviluppo
è
abbastanza ben documentato:
attraverso il quasi quotidiano scambio di idee, l'orizzonte culturale di Sal–
vemini, ricco di intensi fermenti, sembra schiarirsi ed allargarsi: alle letture
del periodo precedente, scelte talvolta piu in base ad un bisogno di informa–
zione che non ad un reale e diretto interesse, si sosti-tuiscono ora il
Libro dei profeti, Ricordi di Finalborgo
e, quindi, le opere su Mazzini, su
Ferrari, la letteratura sul federalismo, soprattutto quello svizzero
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;
comincia–
no ora, sempre stimolate ed aiutate da Ghisleri, le prime ricerche sulle carte
di Carlo Cattaneo, mentre si attua, parallelamente, l'opera di demistifica–
zione di alcune figure ed aspetti della storia del nostro risorgimento, ed in
particolare di quella di Carlo Alberto, mentre suscita e viene suscitata
una vivace polemica nei confronti della interpretazione della figura e del–
l'opera di Mazzini, operata da certa corrente di mazziniani. Questo atteg–
giamento di polemica culturale, comune in Ghisleri e in Salvemini, nasce–
va in essi da un concreto ed attuale problema politico e dalla necessità, per
un certo periodo di tempo avvertita da ambedue, di operare uno svec–
chiamento, dall'interno, del partito repubblicano, da essi visto come una
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Si veda, per questo, la nota introduttjva di P. C. Masini in
Lettere di Gaet~no Salve–
mini a Arcangelo Gbisleri (1898-1900),
in
Annali dell'Istituto Giangiacomo Feltrinell,,
•· III,
Milano
1960,
pp.
342-346.
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Edita quasi tutta nel lavoro
cit.
alla nota n. 22.
24
Si vedano, in particolare,
le
lettere a Ghislcri ed a Papafava, e quella di Ghisleri, pub–
blicate
ai nn. 49,
55
e
87.
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