

Carteggio
be preso un numero determinato di abbonamenti (per ora subito cento,
in seguito anche piu, forse tra poco duecento o duecentocinquanta); per
questi abbonamenti si chiedeva un prezzo di favore (da determinarsi dal
Brentari stesso). Il Brentari si doveva obbligare a mettere sei pagine al
massimo a disposizione del Consiglio federale, stampando tutto il
Bol–
lettino
unito e distinto, magari per mezzo di una riga, dal rimanente del
giornale: egli restava liberissimo di dare l'indirizzo e il carattere che me–
glio gli piacevano, senza alcuna ingerenza del Consiglio federale, ma
non poteva sopprimere né ridurre quello che il Consiglio federale gli avreb–
be mandato per la parte ufficiale. Insomma egli ci doveva affittare al–
cune pagine. V'era qualche altra condizioncella di simile genere, per
chiarire meglio la indipendenza del Consiglio dal direttore. Il Brentari
fece ritpondere ch'egli non accettava patti, ma che avrebbe continuato
a pubblicare quello che gli si sarebbe mandato. Ora il Consiglio federale
deve avere la responsabilità distinta da quella del Brentari. Noi abbiamo
deciso perciò di stampare il
Bollettino
a parte, e sabato, spero, sarà spe–
dito il primo numero.
Ho cercato tuttavia che col Brentari non si rompessero le buone rela–
zioni. Gli ho scritto che
Bollettino
e
Scuola
possono coesistere senza
danneggiarsi a vicenda; anzi ho trovato modo, in una comunicazione
alle sezioni, di fargli la
réclame.
E ciò tanto piu, perché abbiamo ancora
bisogno di quel periodico. La parte critica generale,
per
ora, non può
essere contenuta nel
Bollettino,
il quale potrà assumere proporzioni mag–
giori solo ·col favore dei soci e coll'estendersi della Federazione; ed è op–
portuno perciò valerci ancora della
Scuola secondaria.
Quello che abbiamo deciso, lo vedrai dal primo numero. Di atti im–
portanti ne conterrà parecchi, cioè la proposta di alcune petizioni al
ministro. La prima comincia col porre nettamente la questione sostan–
ziale, massima, indispensabile, dell'aumento degli stiJ;><:ndi e del migliora–
mento della carriera, da ottenere non con
i
soliti ed illusori rimaneggia–
menti, ma coll'aumento del bilancio. Questa domanda è svolta ampiamente
con tutto quel corredo di considerazioni che sono necessarie. Indi, ricono–
scendo che una tale ampia riforma non può essere fatta dall'oggi al do–
mani, chiediamo che, iniziando fin da ora gli studt sul serio e non per–
dendo mai di mira questo ch'è l'essenziale, ci si facciano alcune con–
cessioni facili, le quali leniscano qualcuno dei mali piu gravi, e diano
affidamento che si procederà a riforme maggiori:
I) unificazione dei ruoli.
Le
ragioni che si dicono apertamente sono
le seguenti: maggiore regolarità della carriera nei diversi ordini di scuole;
la unificazione è una conseguenza del pareggiamento degli stipendi. Vi
sono poi alcune ragioni segrete che si sono dette in Consiglio, che si
potranno anche far sapere privatamente alla Associazione,
ma che non
si pubblicano:
a) che non è difficile ottenere questa unificazione perché
al ministero c'è la tendenza precisamente a tentarla, e in modo particolare
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