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sempre d'accordo col Comitato. Se io fossi ordinario e sicuro da ogni

rappresaglia, mi offrirei da me; ma non posso.

Bisogna dunque cercare dei mezzi termini. E il mezzo termine mi–

gliore io credo sia per ora comprare o appigionare una parte della

Scuola

Secondaria

per il nostro

Bollettino.

I vantaggi sono questi: 1) economia;

2) diffusione grandissima fin dal primo momento; 3) addormenteremmo

il Brentari; 4) il

Bollettino

nostro si troverebbe di fronte nello stesso pe–

riodico a quello

dell'Associazione

di Roma; e il confronto sarebbe a tutto

nostro vantaggio.

Questa proposta è solo provvisoria: sarebbe un

modus vivendi,

da te–

nere fino al prossimo congresso e alla costituzione definitiva. Allora ta–

glieremmo il filo ombellicale e faremmo da noi.

Venendo, poi, al lavoro immediato della Federazione, non sono d'ac–

cordo con te nel raccogliere l'attività sulle domande di cui mi parli.

Quelle domande potrebbero tutt'al piu costituire una lettera aperta al

ministro

firmata dai Consigli direttivi di tutte le Associazioni federate,

e

pubblicata negli atti ufficiali. E in questo senso sarebbe cosa utilissima e

consigliabilissima. Non ti consiglio di firmarla tu solo, perché perderebbe

il valore di dimostrazione collettiva e si ridurrebbe ad essere un articolo

personale. Non ti consiglio di pubblicarla come opera del Comitato, per–

ché l'atto potrebbe apparir contrario all'articolo 14 dello Statuto.

La

procedura piu corretta ed efficacesarebbe, a mio parere, la seguente:

I) compilare una lettera aperta contenente quelle domande, d'accordo na–

turalmente cogli altri del Consiglio federale; 2) mandarne delle copie alle

singole Associazioni confederali, chiedendo che i componenti dei con–

sigli esecutivi, presidenze, direzioni ecc. delle Associazioni sottoscriva_nola

lettera; 3) la lettera sarà poi pubblicata con tutte le sottoscrizioni nel

Bollettino ufficiale;

4) bisognerebbe raccomandar d'accettar la lettera cosf

com'è. Insomma il mio parere è che la lettera appaia come la sintesi

del pensiero di tutte le Associazioni e costituisca una specie di plebiscito.

Ma io credo che, oltre a questo, il Comitato abbia altro da fare: 1)

iniziare una corrispondenza con l'Associazione romana per farla entrare

nella Federazione; a suo tempo, alla vigilia del congresso generale, pub–

blicar tutto come colpo di grazia; 2) preparare il congresso. Molti lo vo–

gliono per le vacanze di Pasqua a Roma. Pubblicare nel

Bollettino

una

circolare in cui sia spiegato il pro (necessità di far presto) e

il

contro

(mancanza di una società nostra a Roma, il fatto che il congresso storico'

non coincide con le ferie pasquali e il nostro congresso riuscirebbe for–

mato in maggioranza di professori di storia, ecc.). Come conclusione ban–

dire il

referendum:

"Vogliono le Associazioni tenere un congresso a

Roma nelle ferie pasquali?". Ben inteso che, respinta la proposta,

il

con–

gresso dovrà tenersi in tutti i modi nelle vacanze estive. Questo

referendum

dovrebbe essere bandito fin dal primo numero; 3) presentare subito al

Parlamento una petizione per la questione dei concorsi.

Bisognerebbe chiedere per

referendum

se le Società accettano l'idea

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