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disastro. Invece non le faranno, perché... sono in troppi a volerle fare.

Sonnino ha paura di Giolitti e Giolitti ha paura di Sonnino; e intanto

lasciano sfuggir la buona occasione. Che sciocchi!

Io resterò qui fino al 1° gennaio; poi emigrerò con tutta la tribu a Mes–

sma.

Qui ho una piccola batracomiomachia elettorale. C'è lotta amministra–

tiva fra clerico-moderati e democratici-repubblicani: tutti egualmente ca–

rogne e affaristi. La vittoria sarà determinata dai socialisti, che facendo

da sé o astenendosi sottrarrebbero trecento voti ai democratici. E sicco–

me io sono un pezzo grosso fra i socialisti, mi trovo in un imbarazzo

tremendo: se sostengo l'alleanza, divento camorrista anch'io; se sosten–

go l'intransigenza mi procuro le benedizioni del vescovo. E sto sudando

quattro camicie per obbligare i democratici a metter da parte gli elementi

bacati, a fare un programma preciso di riforme utili al paese, a rinno–

varsi abbandonando i vecchi

sistemi,

a

meritarsi

l'aiuto nostro.

È

una serie

di ricatti, che vado perpetrando: o fate come voglio io, o niente trecento

voti. E ho una paura maledetta di non riuscire nei ricatti fino al punto,

che mi

è

necessario per mettere al sicuro la mia coscienza; se non riescissi

dovrei fare l'intransigente, con somma gioia dei clericali, che a Molfetta

sono i custodi piu scrupolosi e piu intrattabili dell'intransigenza e del–

l'onore dei... socialisti. Chi non

è

marxista, dovrebbe venire qui a stare

una settimana con me per diventare marxista fino alla cima dei capelli.

Qui tutti parlano di religione o di libero pensiero, di individuali–

smo o di socialismo, di reazione o di libertà; pare un paese di economi–

sti, di santi padri, di martirii, di eroi. Gratta, gratta, in fondo non

sono che due clientele, il cui funzionamento

è

curiosissimo. Voglio di–

vertirLa, spiegandoLe di che si tratta.

Vi sono due convitti, che rappresentano un giro di capitali di al–

meno ottantamila lire annue per ciascuno con lautissimo guadagno da parte

dei proprietari. Il proprietario di uno di questi convitti

è

il vescovo;

il

proprietario dell'altro

è...

l'arcidiacono del capitolo vescovile. Naturalmente

questi convitti si fanno la concorrenza: per un certo tempo vennero a

un

modus vivendi,

si federarono insieme ed ebbero professori comuni

pagati... dal municipio. Il municipio manteneva il liceo-ginnasio pareggiato

e i due convitti mandavano al liceo-ginnasio pareggiato i loro convittori.

Ma il sangue non

è

acqua e la concorrenza non può esser eliminata a lun–

go dalla federazione. Due anni fa il vescovo e l'arcidiacono si sono divisi

per sempre; ed ora entrambi cercano di conquistare il municipio. Per–

ché? Perché se il municipio

è

formato di consiglieri vescovili, l'istituto mu–

nicipale pareggiato è messo al servizio del convitto vescovile, e allora

l'arcidiacono deve chiuder bottega; nel caso che vinca l'arcidiacono, chiu–

derà bottega il vescovo.

Ma come mai il vescovo e l'arcidiacono si creano un partito? In

modo semplicissimo: qui ci sono a morir di fame trenta professori,

dei quali il liceo-ginnasio municipale non ne può occupare che quindi-

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