

Carteggio
invece di difenderlo e di dichiararsi solidali con lui nella difesa del mi–
nistero, tacquero e dissero che il Turati aveva fatto male a portare la
questione in piazza: bisognava esser ministeriali a Roma e rivoluzionari
nelle province. I lazzaristi capirono che questo era il momento della ri–
scossa e ne approfittarono. Il Turati dové quindi combattere i bagoloni
rivoluzionari, i legalitari non ministeriali e i lazzaristi, senza esser aiutato
dai ministeriali, che vedevano di malocchio la sua spregiudicata sincerità.
Il solo Bissolati l'ha difeso e ci ha rimesso anche lui parte del suo pre–
stigio.
E il bello è che noi altri, che non abbiamo nessun Lazzari e
nessun ministero da difendere, non sappiamo a che santo votarci: com–
battendo il ministerialismo, tutte le nostre parole sono adoperate dai laz–
zaristi contro il Turati, non per far prevalere l'antiministerialismo, ma
per abbattere il Turati. Difendendo il Turati, si ha l'aria di difendere
il ministerialismo, a cui il Turati ha legato con eccessiva buona fede
il suo nome. Il resultato è che ce ne stiamo tutti zitti. E anche questa
per il Turati è stata una debolezza.
E quel che è peggio è che serpeggia in tutti un senso di irrequie–
tezza e di malessere, dal quale non c'è da sperar nulla di bene. Ora–
mai si può prevedere che, qualunque questione sorgerà, provocherà sem–
pre discussioni velenose e astiose. Una volta discutevamo a perdita di
fiato, eravamo vivacissimi nelle polemiche, ma finivamo sempre col rima–
nere amici. Ora invece gli avversari vogliono la pelle degli avversari.
L'unica cosa buona è che tutti questi dissidi velenosi sono feno–
meni localizzati nella frazione cosf detta intellettuale. Sono tutti piccoli
borghesi spostati, squilibrati, veri
fruits secs
della borghesia, che sono en–
trati nel partito socialista per bagolonismo: strillano molto e lavorano
poco. La grandissima massa degli operai e dei contadini di tutti quei pastic–
ci non ne sa nulla di nulla.
Quel che è certo è che il prossimo congresso socialista avrà una gran–
dissima importanza. In che senso si risolveranno tutte le questioni at–
tuali, io non so.
Oramai sono del tutto disorientato e non so quel che potrà avvenire
domani. C'è una gran confusione nella testa di tutti, cominciando· dalla
mia.
Ella di tutta questa confusione ride; ma ha torto. Di tanto in tanto
avvengono nella vita collettiva di siffatte crisi di orientamento: il metodo
vecchio non serve piu, perché ha dato tutti i frutti che poteva; e il
metodo nuovo non s'è ancora trovato. Un bel giorno la via nuova si
vede finalmente e allora si ricomincia da capo.
Intanto bisogna che gli amici piangano e gli avversari, come
Lei,
ridano.
Io però ho una grandissima consolazione: i nostri avversari sono pm
disorientati di noi. Se i conservatori avessero un'oncia di buon senso, do–
vrebbero in questo momento far le elezioni: sarebbe per l'Estrema un
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