Table of Contents Table of Contents
Previous Page  234 / 610 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 234 / 610 Next Page
Page Background

Carteggio

janni non sarà troppo pettegolo e volgare, gli risponderò... tanto per

passare il tempo.

Siccome è tardi e temo di perdere la posta e... il pranzo, smetto di

scrivere. Esaurirò le idee, che mi suscita

la

Sua lettera, nel numero due

della serie. Ma mi raccomando che non mi dica troppe cose in una sola

lettera; altrimenti la corrispondenza assume proporzioni mastodontiche.

Mille saluti.

Tanti saluti alla signora mamma e alla signorina Adelaide.

119.

Salvemini a Carlo Piacei

Molfetta,

12

dicembre [

1901]

Carissimo amico,

spero di esaurire m questa lettera le domande, che Ella mi fece nella

Sua.1

Pascoli è un simpatic1ss1mouomo, grosso, mal vestito, sempre in mo–

vimento, parlatore a volte impacciato e asmatico, a volte caldo e felicis–

simo: da vicino è molto piu simpatico che da lontano, perché ap–

pare sincero in tutto e per tutto. Sincero naturalmente di una sincerità

da artista, che spesso prima vede l'immagine e poi l'idea, e l'idea la vede

in grazia dell'immagine, ed è pronto a perdonar tutto al contenuto pur–

ché sia introdotto da una forma originale e bella. Un modo di pensare, que–

sto, che io non riesco ad accettare. Per esempio, l'altra sera, quando an–

dai a salutarlo prima di partire, si parlava dello sciopero universitario di

Messina; e lui ad un tratto: se i tumulti continuassero, vorrei fare un

discorso agli studenti e direi loro: "Non profanate l'arma dello scio–

pero, di cui si serve il proletario per conquistare il suo diritto; voi non

siete degni di maneggiarla, ecc. ecc.". Come vede, l'atteggiamento orato–

rio è bello; ma

è...

un atteggiamento oratorio. Fortunatamente

è

sincero.

Mi disse che la piu bella sua poesia è

l'Aquilone;

e mi pare che

abbia ragione.

Accanto a lui c'è una sorella con due occhi romagnoli molto belli

e molto dolci; forse troppo dolci e fan ricordare un po' troppo le

poesie del fratello. Chi ha imitato?

Io

temo che abbia imitato lei le poesie

del fratello. Vive solo per lui; quando si parlava delle vacanze, saltò su

a fregarsi le mani e ad esclamare: "Che piacere, Giovannino,

avremo

vacanza!".

Nell'insieme una coppia incantevole e tale da suscitare molta simpa–

tia. Ne sono molto contento!ll

119. CPI.

1

Cfr. doc. n. 118, nota n. 2.

196