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Prefazione

la raccolta e la pubblicazione al 1925,4 sulla base di un molteplice ordi–

ne di considerazioni: difficoltà di reperimento del materiale successivo al–

la sua partenza per l'esilio (molto probabilmente le lettere da lui scritte

venivano distrutte, come egli stesso diceva di aver fatto per quelle del pe–

riodo 1925-1933); conseguente impossibilità di formare un carteggio abba–

stanza completo e, infine, difficoltà intrinseche di pubblicazione di mate–

riale documentario inedito, per lo piu a carattere privato, che abbraccia un

periodo tanto recente. In questo primo volume viene pubblicata la corri–

spondenza compresa negli anni 1895-1911, cioè dal periodo immediatamen–

te post universitario, al suo distacco dalla "Voce" ed alla fondazione della

"Unità." Si è cercato di adottare un criterio-di scelta ampio, ma non indi–

scriminato: mentre quasi tutte le lettere scritte da Salvemini in questo pe–

riodo vengono qui pubblicate, lo stesso non si può dire per quelle da lui

ricevute: difatti, l'essere queste ultime tanto numerose e il fatto che esse

provengano dagli interlocutori piu diversi, ha reso necessario un rigido cri–

terio di discriminazione

-

da cui solo in rarissimi casi ci si è allontanati

-

quello, cioè, di limitarsi al carteggio in senso stretto. Ciò, allo scopo di offri–

re al lettore ed allo studioso una documentazione sufficientemente omoge–

nea che

-

pur non essendo completa

-

potesse almeno in parte colmare al–

cune lacune nella biografia umana e culturale di Salvemini.

Sulla base di tali considerazioni, si premette che la presente rac–

colta ha un taglio prevalentemente storico-politico; che è dovuto non neces–

sariamente ad un particolare criterio di scelta, ma soprattutto al carattere

intrinseco delle lettere scritte da Salvemini, dove, nella maggioranza dei ca–

si, si parla prevalentemente di temi e di problemi della sua attività di stu–

dioso e di polemista, mentre solo assai raramente emergono fatti 'ed avve–

nimenti della sua vita intima, personale e familiare.

Le testimonianze dirette su questo primo, periodo della vita e della at–

tività di Salvemini sono assai poche: ci riferiamo, in particolare, a quanto

egli stesso scrisse, moltissimi anni dopo, nella prefazione alla sua an–

tologia sulla questione meridionale e, soprattutto, alle deliziose pagine di

"I miei maestri.

"

5

Gli elementi e i dati che affiorano in quelle pagine sono

stati, dopo, ampiamente ripresi, al punto che chi si è occupato del primo

periodo della vita e dei primi studi di Gaetano Salvemini inevitabilmente

ha posto l'accento sul periodo da lui trascorso a Molfetta e a Firenze.

Dal primo nucleo delle lettere che qui si pubblicano, invece, si può

conoscere l'ambiente culturale ed umano in cui viveva il giovane Sal-

4

Cosi scriveva a Rossi, il 18 marzo 1955 "[ ...] Ti confesso che ora che ho cominciato a

sentire il sapore di questa faccenda, una raccolta delle mie lettere fino al 1925 mi sorriderebbe

assai, perché avrebbe il valore d'un documento storico notevole dal 1897 al 1925. Invece le lettere

posteriori al 1925 mi sembrano meno interessanti: epperò potrebbero servire come fonte storica

fra... mezzo secolo.

[ ... ] ."

• Cfr. la prefazione a G.

SALVEMINI,

Scritti sulla questione meridionale,

Torino 1955,

PP: VIII-XLI,

ora in

Io.,

Movimento socialista e questione meridionale,

a cura di G. Arfé,

Milano 1963, pp. 668-692; e G.

SALVTh!INI,

I miei maestri,

in Io.,

Che cosa

è

la coltura?,

Parma

1954, pp, 31-60.

XII

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