

Carteggio
Ed è inutile alla stessa dignità, libertà, indipendenza della Camera di es–
sere sussidiata dal comune e di esser cosf sotto una certa interessata tu–
tela del comune? Ma chi sa se avrò tempo di studiare ·neppur questa
questione.
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Poi in seguito verrà una questione grossa: il sussidio all'univer–
sità. Se il comune la sussidia, la sussidia anche lo stato, se no, no. S'in–
tende che la voce unanime (dagli scienziati agli affittacamere agli studen–
ti) è
per
il sussidio e forse finirò per starci anch'io; ma mi domando: è
giusto che
l'intera
cittadinanza paghi perché l'università sia piu ricca?
La mia decisione dipenderà in gran parte dagli scopi ai quali l'università
devolverà il sussidio.
Se
si trattasse per esempio di migliorare le cliniche sa–
rei molto portato a dar voto favorevole. Se si tratta di dar quattrini al–
l'università perché l'università Ii spenda in telescopi o manoscritti pre–
ziosi, darei voto contrario.
Mi pare che Lei esageri un poco col suo odio anti-saracchiano e anti–
sacchino e ami-Estrema sinistra. L'ultima notizia letta stamattina nel
Se–
colo
è che Garroni e Saracco si rimangiano tutto e la Camera di lavoro
di Genova torna nello
statu quo.
2
Delle bricconate di Napoli dico che il governo ha fatto una pessima
scelta scegliendo come suo candidato il colonnello Martinelli. Già il go–
verno non dovrebbe avere nessun candidato perché candidatura governa–
tiva vuol dire corruzione. Ma anche ammessa la candidatura governativa,
il governo doveva scegliere un uomo che la rompesse apertamente colla
camorra. Invece il Martinelli ne ha parlato a denti stretti, ha chiamato
esagerazioni le accuse dei socialisti e ha tacciato i socialisti di aver fatto
la loro propaganda moralizzatrice in odio alle istituzioni. Cosf
il
Martinelli
ha trionfato ma tutta la gente imparziale conclude logicamente che ca–
morra e difesa delle istituzioni sono spesso e volentieri la stessa cosa.
Sullo scioglimento della Camera del lavoro di Genova, fino a che
non ho nuove notizie mi domando se (per quanto la cosa sembri inve–
rosimile) non sia stato un colpo di testa del prefetto. Se era una cosa
voluta fare sul serio, come mai rimangiarsi tutto cosf presto? D'altra
parte, l'aver aspettato che la Camera fosse chiusa mostra che non è un
colpo di testa ma che era una cosa preparata e premeditata. Probabil–
mente c'è premeditazione e precipitazione insieme, canaglieria e cretini–
smo, prepotenza e vigliaccheria. Son cose che ai governi accadono, come
agli individui poco per bene. Penso (ma non ho basi, non ho dati per
suffragare questa mia ipotesi) che forse l'onorevole Bettole' e i suoi
amici dei premi alla marina mercantile abbiano voluto vendicarsi
della corrente che spira loro ostile nelle giunte del bilancio (e che si
fa strada nella Camera e nel paese) distruggendo quella potente organiz-
2
Cfr. in "Il Secolo" del 23-24 dicembre 1900,
I fatti di Genova,
non firmato.
Camillo Eugenio Garroni Carbonara (1852-1935), prefetto di Genova; fu anche prefetto
de L'Aquila, Alessandria, Messina, Ancona; senatore dal 1905.
3
Giovanni Bettolo (1846-1916),deputato di Genova e Recco nelle legislature XVII-XXIV, era
stato ministro della marina nel gabinetto Pelloux (dal 14 maggio 1899 al 24 giugno 1900).
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