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1900

104.

Salvemini a Francesco Papa/ava, a Cervarese Santa

Croce

Firenze, 21 dicembre 1900

Pregiatissimo signor Papafava,

che ne dice delle bricconate di Napoli e di Genova?'

Si cominciano ora a vedere le conseguenze della tattica vile e

sciocca dell'Estrema sinistra nell'estate passata! Avevano il governo per

la gola, potevano imporre al partito conservatore un governo schiet–

tamente democratico; servendosi dei magnifici resultati delle elezioni e

della incapacità, in cui era di fare un colpo di stato, potevano, oppo–

nendosi a ogni mezza soluzione, render necessario un governo di sini–

stra o di Estrema. E invece si contentarono di veder fuggire Pelloux e

di giocherellare con Saracco, chiamandolo il ministro liquidatore.

E difatti la liquidazione ora viene: è la liquidazione della vittoria

elettorale. I conservatori dietro il paravento di Saracco, han ripreso fia–

to, si sono riorganizzati e ora son di nuovo padroni della situazione.

E pensare che Saracco aveva partecipato alla dimostrazione fatta

a Pelloux alla vigilia delle elezioni! Quale prova migliore delle sue ten–

denze?

Ma gli imbecilli dell'Estrema fecero le viste di non essersene accorti!

Anche dopo lo sciopero di Molinella,' invece di assalire fieramente il

governo, lo lasciaron fare. E quel versipelle ipocrita di Sacchi' nella sua in–

terpellanza invece di criticare l'intervento dei soldati nello sciopero - che

è un delitto - si diverti a criticare Saracco perché non aveva aiutato l'ar–

bitrato, che non era poi un dovere. Fu tutta una commedia architettata

nei corridoi.

Ma cosa temevano quegli idioti? di far cadere

il

ministero e mandar

su Sonnino? Ma che forse non c'è ora Sonnino al potere? con la dif–

ferenza che ora non c'è una situazione netta e il paese non ci capisce

nulla; invece con Sonnino ministro

la

situazione si chiarirebbe anche pei

ciechi. E la lotta per la libertà ricomincerebbe energica da parte di tutti.

Oggi Sonnino ha tutti

i

vantaggi della reazione, senza averne gli

inconvenienti! Ecco l'opera dell'Estrema.

E lasciamo stare l'impresa cinese, che non sarebbe arrivata al punto

104. CP.

' Si riferisce all'affare del processo Casale, ed alla conseguente inchiesta sull'amministra–

z10ne comunale di Napoli; e agli scioperi di Genova, in seguito ai quali il prefetto, Camillo

Eugenio Garroni, aveva chiesto ed ottenuto dal governo l'autorizzazione a sciogliere la C;tmera

del Lavoro; gli operai provocarono uno sciopero massiccio, che paralizzò tutta la città, al punto

che Saracco (presidente del consiglio e ministro dell'Interno dal 24 giugno 1900 al 15 febbraio

1901) si vide costretto a revocare l'ordine di scioglimento.

2

A Molinella, un comune bolognese,

i

lavoratori delle risaie erano entrati in sciopero,

per

ottenere l'aumento delle tariffe di pagamento e

il

riconoscimento delle commissioni ope–

raie; fra questi ed

i

proprietari si era interposto

il

prefetto, che aveva inviato nelle risaie

squadre di soldati mietitori.

3

Ettore Sacchi (1851-1924), fra i capi del partito radicale,

fu

deputato di Cremona, Pesca–

rolo e Uniti e Mantova nelle legislature

XV-XXVI.

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