

1899
cati e han disdetto l'abbonamento dopo il primo semestre, proprio quando
cominciava il bello. Questo posso assicurartelo direttamente per due miei
amici molto colti e intelligenti e indirettamente
per altri, sui quali ho
raccolte notizie.
lo
persisto sempre nella mia idea: finché non la rompe–
rete clamorosamente con i
Bovi
ecc., resterete sempre allo stesso punto.
Le
masse non domandano di meglio che di esser guidate; ma vogliono
che si parli chiaro e si proceda seaza equivoci e con garenzia di serietà.
Ora i Bovi, i Barzilai, ecc., tolgono ogni garenzia. E anche questo voglio
dirlo. Se non riesco a farmi accoppare, voglio darmi una patente di cre–
tino.
Per
la pubblicazione, di cui mi mandasti
il programma,
io avrei
trovati una ventina di abbonamenti certi e una decina di incerti; una
persona darebbe cento lire a fondo perduto. Gli altri che fanno? si muo–
vono? con duecento abbonamenti
l'impresa sarebbe assicurata.
Per le elezioni amministrative di Milano io potrei preparare un vo–
lumetto
intitolato
"I
partiti
politici milanesi nel sec.
XIX."'
Comin–
cerebbe con l'assassinio del Prina voluto e organizzato dai moderati e
finirebbe col maggio 1898. Credo che dovrebbe avere grande smercio e
per il momento della pubblicazione e per i molti aneddoti piccantissimi che
conterebbe e perché riescirebbe una continua requisitoria contro i mode–
rati e Casa Savoia. Ma prima di mettermi a scriverlo, vorrei aver la sicu–
rezza di trovare un buon editore, che fosse disposto a pagarmi qualcosa.
Tu capisci bene che con otto fratelli, padre, madre, moglie e figlio -
anzi e figli a momenti -
centosessantasei lire al mese non bastano. Se posso
trovare da guadagnar qualcosa facendo quel volume, lo farò con entusiasmo;
in caso contrario sono obbligato a buttarmi ad altro lavoro per guadagnare
purchessia tanto da sfamare tutta questa caterva di bocche. Tu conosci qual–
che editore capace di mettersi
in quest'affare?
io non domando nulla
di anticipato; dico solo: se il volume andrà, fatemi partecipare in misura
onesta agli utili. La Società editrice lombarda
sarebbe buona? Se non
avessi ragione di sperare in una buona riescita dell'affare, non ne farei
la proposta. Finora
le mie secrezioni giornalistiche sono andate discreta–
mente; questa, composta con lo stesso metodo, non dovrebbe andar male.
Che cosa ne dici te della seduta reale? Mi pare che nessuno si ar–
rischi a parlarne; i piu ad averne paura siam noi.
Io
voterei per il mag–
gior fracasso possibile. Ma forse
è
deliberazione troppo eroica per i no–
stri Bovi: evidentemente questa
è
la mia bestia nera! Non si potrebbe
trovare una via di mezzo? I deputati d'Estrema andrebbero tutti in mas–
sa, occuperebbero compatti un settore visibile e resterebbero sempre muti
e seduti tanto alla venuta quanto alla partenza dell'animale.
La
sola pre–
senza dei condannati e dei librettati sarebbe protesta sufficiente. Che te
ne pare?
In
ogni modo io spero che almeno i processati, condannati e li–
brettati non mancheranno di andare alla seduta; la loro sola presenza sa-
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Vedi lettera n. 55, nota n.
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